Vi è uno schema sociale radicalmente assediato nella mente dell'uomo. Si tratta della distinzione maschio-femmina. Ovviamente non sto parlando della differenza biologica tra Marco e Marisa, ma di tutte quelle implicazioni sociali e a livello di coscienza che li inchiodano, l'uno nelle aspettative maschili, l'altra in quelle femminili.
La stessa lingua italiana fa di questo sessismo una parte fondamentale della sua grammatica, e persino gran parte dell'esoterismo adotta un binarismo piuttosto rigido nella distinzione maschio-femmina, uomo-donna.
La domanda che mi sorge spontanea è la seguente: se si riuscisse ad andare al di là del genere, sarebbe questo un passo in avanti verso la distruzione dell'ego?
Nella risposta a questa domanda si dovrà fare slalom tra circa milleseicentoventuno tabù religiosi, sociali e culturali. Non solo si rischierebbe il machismo giudaico cristiano per cui dio ha la barba ed eva è la prima tentatrice del principio spirituale maschile: si va a sfidare la nostra stessa identità linguistica e sociale.
Non nascondo che la parziale confusione di generi di quest'epoca, per quanto rappresenti a mio avviso soltanto l'abbandono di un binarismo che si ripresenterà sotto forme diverse e più sottili, mi entusiasmi e mi faccia intravedere un'opportunità che noi uomini probabilmente non sapremo cogliere. Dopo millenni di religioni e culture solari, rigide, monolitiche, dove le distinzioni dovevano essere tutelate (per evitare il rischio dell'abbandono al femminile e quindi alla materia), improvvisamente uomini e donne possono amarsi a prescindere dal sesso, possono cambiare il proprio genere di nascita, ma soprattutto determinati comportamenti si svincolano dal prerequisito di essere nati in un modo o in un altro.
Voi cosa ne pensate? Credete che in questo modo si rischi di scivolare in una notte dove tutte le vacche sono nere, o pensate possa essere un elemento di fluidità che viene a reclamare il suo posto nel mondo?
Voglio dire, sappiamo tutti che non è ai cambiamenti sociali che un aspirante mago dovrebbe ambire, ma essendo il mondo stesso un espressione del mago, ed essendo il saggio colui che riesce a trattare ogni fenomeno come un modo in cui dio stesso tratta la propria anima... insomma, senza girare attorno alla questione: cosa pensate di tutta questa popò di roba?
La stessa lingua italiana fa di questo sessismo una parte fondamentale della sua grammatica, e persino gran parte dell'esoterismo adotta un binarismo piuttosto rigido nella distinzione maschio-femmina, uomo-donna.
La domanda che mi sorge spontanea è la seguente: se si riuscisse ad andare al di là del genere, sarebbe questo un passo in avanti verso la distruzione dell'ego?
Nella risposta a questa domanda si dovrà fare slalom tra circa milleseicentoventuno tabù religiosi, sociali e culturali. Non solo si rischierebbe il machismo giudaico cristiano per cui dio ha la barba ed eva è la prima tentatrice del principio spirituale maschile: si va a sfidare la nostra stessa identità linguistica e sociale.
Non nascondo che la parziale confusione di generi di quest'epoca, per quanto rappresenti a mio avviso soltanto l'abbandono di un binarismo che si ripresenterà sotto forme diverse e più sottili, mi entusiasmi e mi faccia intravedere un'opportunità che noi uomini probabilmente non sapremo cogliere. Dopo millenni di religioni e culture solari, rigide, monolitiche, dove le distinzioni dovevano essere tutelate (per evitare il rischio dell'abbandono al femminile e quindi alla materia), improvvisamente uomini e donne possono amarsi a prescindere dal sesso, possono cambiare il proprio genere di nascita, ma soprattutto determinati comportamenti si svincolano dal prerequisito di essere nati in un modo o in un altro.
Voi cosa ne pensate? Credete che in questo modo si rischi di scivolare in una notte dove tutte le vacche sono nere, o pensate possa essere un elemento di fluidità che viene a reclamare il suo posto nel mondo?
Voglio dire, sappiamo tutti che non è ai cambiamenti sociali che un aspirante mago dovrebbe ambire, ma essendo il mondo stesso un espressione del mago, ed essendo il saggio colui che riesce a trattare ogni fenomeno come un modo in cui dio stesso tratta la propria anima... insomma, senza girare attorno alla questione: cosa pensate di tutta questa popò di roba?