Salve a tutti.. mi pare il caso di scrivere un post di carattere estremamente pratico e semplicissimo, dopo l'ultimo incidente di percorso..
Bene, rileggendo le ultime discussioni ho notato che è venuto spesso fuori il fatto di essere presenti, svegli, consapevoli.. A volte come consiglio, altre come obiettivo di un determinato esercizio o addirittura come nucleo di un intero insegnamento (mi riferisco in parte al buon caro postino.. eh Morgana?) da impartire ad hoc.
Anche in diversi testi, nel sito e non, ho potuto leggere discorsi simili. Il concetto quindi mi è arrivato più o meno. Ieri sera però ci ho riflettuto un attimo, molto intensamente.. e ho sentito il bisogno di scrivere qui questo mio bisogno di fare un "passo indietro".. Non chiedo una definizione enciclopedica, però gradirei argomentare il concetto insieme a voi.. più precisamente.. essere presente, consapevole, adesso, qui, ora.. vuol dire eliminare il dialogo interiore?? è quindi una forma di silenzio.. in cui non parliamo con noi stessi, facciamo cioè tacere ogni pensiero, emozione e tutto ciò che usualmente ci prende, ci domina.. e di conseguenza Siamo! smettendo di essere attaccati al concetto spazio-temporale di noi come un essere collocato in un luogo in un certo tempo.. aiutatemi a completare o precisare questa cosa!!!
Inoltre, un'altra cosa, forse più banale... riflettendo su questo argomento, sono incappato in una possibilità di errore.. l'essere presente, consapevole può essere facilmente confuso con uno stato mentale di elevata concentrazione?? mi riferisco ad uno sportivo in azione in un momento decisivo, ad un manager di una multinazionale che presenta il suo nuovo prodotto al mondo intero in diretta, ma anche al ragazzino al compito di italiano necessario per rimediare il debito scolastico.. e momenti simili, penso capiate cosa voglio dire.. in questi momenti, queste persone, non sono forse del tutto presenti a loro stesse??
La prima parte del post è il nucleo di ciò che volevo dire, la seconda beh.. un piccolo errore in cui non voglio cadere diciamo...
A proposito..
Grazie a tutti per l'accoglienza
Bene, rileggendo le ultime discussioni ho notato che è venuto spesso fuori il fatto di essere presenti, svegli, consapevoli.. A volte come consiglio, altre come obiettivo di un determinato esercizio o addirittura come nucleo di un intero insegnamento (mi riferisco in parte al buon caro postino.. eh Morgana?) da impartire ad hoc.
Anche in diversi testi, nel sito e non, ho potuto leggere discorsi simili. Il concetto quindi mi è arrivato più o meno. Ieri sera però ci ho riflettuto un attimo, molto intensamente.. e ho sentito il bisogno di scrivere qui questo mio bisogno di fare un "passo indietro".. Non chiedo una definizione enciclopedica, però gradirei argomentare il concetto insieme a voi.. più precisamente.. essere presente, consapevole, adesso, qui, ora.. vuol dire eliminare il dialogo interiore?? è quindi una forma di silenzio.. in cui non parliamo con noi stessi, facciamo cioè tacere ogni pensiero, emozione e tutto ciò che usualmente ci prende, ci domina.. e di conseguenza Siamo! smettendo di essere attaccati al concetto spazio-temporale di noi come un essere collocato in un luogo in un certo tempo.. aiutatemi a completare o precisare questa cosa!!!
Inoltre, un'altra cosa, forse più banale... riflettendo su questo argomento, sono incappato in una possibilità di errore.. l'essere presente, consapevole può essere facilmente confuso con uno stato mentale di elevata concentrazione?? mi riferisco ad uno sportivo in azione in un momento decisivo, ad un manager di una multinazionale che presenta il suo nuovo prodotto al mondo intero in diretta, ma anche al ragazzino al compito di italiano necessario per rimediare il debito scolastico.. e momenti simili, penso capiate cosa voglio dire.. in questi momenti, queste persone, non sono forse del tutto presenti a loro stesse??
La prima parte del post è il nucleo di ciò che volevo dire, la seconda beh.. un piccolo errore in cui non voglio cadere diciamo...
A proposito..
Grazie a tutti per l'accoglienza