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Il non agire

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1Il non agire Empty Il non agire Mar Nov 02, 2010 7:27 pm

Phoenix


Ospite

Un saluto a tutti!

Vorrei promuovere una discussione: perchè un'azione disinteressata è un'azione magica? In oriente il concetto viene definito non azione, ovvero agire nella miglior maniera maniera possibile senza avere di mira alcuno scopo. Per usare un immagine di Evola, l'azione libera è quella di un artigiano che fabbrica con la stessa cura, attenzione e precisione tanto l'oggetto che verrà esposto tanto quello che finirà nel buio della cantina.

Grazie mi auguro che l'argomento desti un qualche interesse.

Phoenix

2Il non agire Empty Re: Il non agire Mar Nov 02, 2010 11:40 pm

Anna


Ospite

Salve a tutti
e uno speciale saluto a Phoenix e Nic.
Mi domando, esistono davvero le azioni senza nessuno scopo? Un artigiano, un artista non sanno mai se il loro lavoro verrà venduto, ma lavorano per esprimere se stessi, per sfidare le proprie possibilità. Questo basta per ottenere un’azione magica? Lo scopo deve essere per forza di lucro o aiutare gli altri, dove non esiste nessuno scopo personale, dove guadagni solo il rispetto per te stesso e niente altro, ma guadagni, condanna l’azione stessa? Perché lo scopo c'è, aiutare gli altri. Cosa dobbiamo intendere per “lo scopo”? La magia deve essere per forza sterile, priva dei sentimenti Question
Ho cominciato con "mi domando", ma mi farà piacere avere le opinioni degli altri. Da sola non mi so rispondere. Smile
Grazie.

3Il non agire Empty Re: Il non agire Mer Nov 03, 2010 2:17 am

Nic


Ospite

Ciao a tutti, provo a dire come la penso …

Fino a quando siamo intrappolati nel vincolo del TEMPO ogni azione avrà necessariamente uno “scopo”, o almeno un’aspettativa che ci coinvolge… perché? Ovviamente perché esiste un futuro.
Se esiste un futuro, ma anche se esiste un passato (ad esempio posso trovarmi a fare qualcosa per rimediare) le nostre azioni non possono esserne libere.

Ricordo che don Juan diceva che il guerriero tratta ogni cosa del suo mondo con il massimo rispetto la più totale cura. Non mi sembra tanto diverso dall’esempio dell’artista citato da Phoenix, solo che in questo caso “l’opera d’arte” è la vita Smile

Il punto pratico di tutto questo, è che se riusciamo a rimanere totalmente nell’adesso quanto più ci è possibile, a capire che tutto accade sempre e soltanto adesso (non potrebbe essere altrimenti) , l’intera vita si trasforma. E, “per magia”, ogni azione diviene un’azione dell’Adesso! O, se si preferisce, un’azione magica, libera.
E qui mi ricollego al post di Anna.
Ricongiunti all’Adesso, all’Essere puro e semplice, possiamo anche agire con un obiettivo, con un fine, ma non potrà mai essere l’aspettativa morbosa che in un modo o in un altro ti prende.
Qualsiasi sia l’esito dell’azione, non può turbarti.
Per questo motivo, anche se sembra paradossale, l’azione pur avendo uno scopo rimane libera!

E’ curioso notare in questa immagine che dalla situazione iniziale (nel tempo) a quella finale (nell’adesso) , almeno vista dall’esterno, sembra non essere cambiato proprio niente! ehehehe

Anche ponendo l’attenzione sulla morte, insomma come tutti già sapete, vivendo ogni momento come se fosse l’ultimo su questa terra quanto più ci è possibile, si ritorna al presente.

Giovani guerrieri… la magia è sempre così spietatamente semplice!

4Il non agire Empty Re: Il non agire Mer Nov 03, 2010 5:21 am

Phoenix


Ospite

Ciao Anna, che gioia risentirti! Very Happy

La tua domanda mi sembra ingenua e furba allo stesso momento! Se ho come "scopo" fare il bene, allora la mia azione non è magica, in quanto ho uno scopo? L'azione magica è qualcosa di puramente meccanico ed asettico? Francamente inutile dire che le cose non stanno, ovviamente, cosí!

Come dice Nic quando riusciamo a sintonizzarci nel "presente", a vivere con tutto se stessi questo momento, allora automaticamente si abbandona ogni scopo.
Quando fissiamo un obiettivo e lo perseguiamo la nostra attenzione converge verso quello e "scarta" tutto il resto. Se ad esempio mi prefiggo di raggiungere rapidamente un determinato luogo attraversando mezza città a piedi, andró a passo spedito cercando di impiegare meno tempo possibile, senza neanche rendermi conto di chi mi passa accanto, dei negozi che sorpasso senza nemmeno dare un occhiata, del mendicante in cima alla strada che implora 50 centesimi...
La nostra attenzione converge in un punto, lo scopo, e non registra tutto il resto. O meglio lo registra, ma la nostra consapevolezza chissà dov'è. Per dirla in un altro modo, una volta fissato uno scopo, esso è ritenuto importante, mentre tutto il resto, ovvero la maggior parte di ció che ci capita,non importante. Ottimo modo per agire efficentemente nel mondo. Il problema è che con l'abitudine questo diviene l'unico modo in cui riusciamo ad agire, anche quando abbiamo già risolto da un pezzo le quotidiane incombenze pratiche.. Il risultato non puó che essere un ingiustificato Egoismo con la E maiuscola! E dunque sofferenza e non conoscenza.

Peró quando ci prefiggiamo di fare il bene, allora necessariamente ogni scopo decade. Il fare il bene non è uno scopo!
Se quindi voglio fare del bene ed incontro una persona che mi chiede aiuto, non gli rispondo: "Guardi, mi dispiace proprio ma in questo momento devo fare del bene al mondo, sarà per la prossima volta!" Twisted Evil
Certamente lo aiuto! E dunque agisco senza alcun secondo fine, anche se non conosco direttamente quella persona e magari non la vedró mai piú. L'azione è magica, l'azione è viva, l'azione è senza alcuno scopo. Per cui Anna, non vedo alcuna contraddizione!

A presto, un abbraccio,

Phoenix

5Il non agire Empty Re: Il non agire Mer Nov 03, 2010 9:55 pm

Nic


Ospite

Ciao,
finalmente sono riuscito a ritrovare la pagina che ricordavo sull'azione magica

Eccola:

http://www.magiaonline.net/corsi//Azione_magica.htm

crank no


Ospite

Agire fuori dal dualismo del tempo.. si trovo che sia la cosa piu semplice, ma difficile, anche se da padrona, ne fa l'immediatezza che per sua stessa natura è fuori dai confini duali, in cui ci sono azioni progettate, quindi chiuse in vincoli di pensiero (premeditato) ogni azione del genere è parziale, perchè divide se stessa, da se stessa, ovvero (dall azione in se) è come se l azione priva di pensiero, assuma il pensiero e si spezzi, in azione e scopo dell azione; e si capisce che non puo che essere dualistica, divisa, in conflitto e incompleta.
l'azione esiste solo nel momento presente, il resto è frammentazione, parzializzazione della totalità e della sua essenza, e tutte le azioni purtroppo sono in conflitto, ecco perche nel mondo c'è poco amore e tanta sofferenza, per questa parzializzazione della vita

7Il non agire Empty Re: Il non agire Sab Mag 19, 2012 2:57 am

Pedis


Ospite

Non so fino a che punto è positivo o negativo, ma le nostre azioni non possono essere "fissate" solo nel presente. A meno che non si viva nella giungla i sugli alberi... Tanti discorsi sono belli e dolci, ma la realtà è cruda al punto giusto.

8Il non agire Empty risposta a pedis Sab Mag 26, 2012 10:01 am

Crank no


Ospite

ho letto poco fa, volevo aggiungere che altrettanto reale è il fatto che proprio nel presente non puoi fissare nulla, puoi fissare solo nella memoria nel passato, ma se ti fissi sul passato il tuo presente non sarà frutto di un azione innocente, il pensiero deve trovare il suo giusto posto, funzionare quando serve, e non limitare le azioni, non è questione di quanto alcune parole suonino smielate o meno, il problema è che siamo tutti intrappolati nel pensiero, nel passato o proiettati nel futuro, noi in realta nel presente ci viviamo poco, quindi non credo tantp piu sia possibile "fissare" delle cose, perchè è già tanto se riusciamo a viverlo. Certo il passato ha anche la sua importanza, ma per essere nel presente dobbiamo essere consapevoli che a volte il pensiero (che è memoria) ci impedisce di stare qui è ora. Il passato la memoria siamo noi, è il contenuto della nostra coscienza, e se noi riusciamo solo a guardare con gli occhi del passato renderempo vecchio anche il presente, il presente è sempre nuovo, se lo riconosci significa che non è gia piu presente, altrimenti non lo RIconosceresti, saresti totalmente attento, ma poiche il pensiero tende ad acquisire di piu di piu e d piu questa è diventata un abitudine, che spesso non ci fa vedere le cose nella loro interezza, con occhi nuovi, e se la risposta della memoria appartiene ovviamente al passato, l'azione non puo che essere il risultato del confine limitato della nostra coscienza, che sarebbe conoscenza in base a esperienze, ovvero non riusciamo a vivere l esperienza presente completamente, perche gia frammentata nella memoria con tutti le reazioni, ora è piu chiaro cosa volevo dire? La memoria, il pensiero quando si identifica con cio che e stato o cio che dovrebbe essere, non riesce a guardare cio che è, è diviso e separato dalla realtà. Spero di essermi spiegato.. ciao a tutti

9Il non agire Empty ancora un ultima cosa Sab Mag 26, 2012 10:17 am

crank no


Ospite

questo mondo dove regna l'autorità, il ricco predomina sul povero, chi ha piu potere vince e chi non ne ha è obbligato a sottostare...... ecco perdonate.., ma non è forse come la legge della giungla, non vige anche in questa "civilizzazione" la legge della giungla? se non altro gli animali della natura uccidono per sopravvivenza, non per antipatia e nemmeno per farsi cinture in pelle.. Ovvio anche la natura a le sue leggi, ma sono prive di egoismo, cattiveria, e semplicemente perchè il pensiero per loro svolge semplicemente la sua funzione. Mi domando perchè siamo cosi spaventati da noi stessi, e temiamo tanto la "giungla" quando il mondo non ha mai smasso di fare guerre e massacri pur essendo tutti esseri umani, e l'umanità facendo scoperte tecnologiche di ogni tipo fuori dall immaginario, non sia ancora stata capace di affrontare i problemi, come la paura le guerre eccccccc..... e pazzesco, e siamo spaventati dalla giungla, credo che viviamo in tante illusioni che la metà basta. difficile si, ma non impossibile, dobbiamo imparare, questa si che e un arte!

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