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Castaneda - Istruzioni per l'uso -

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1Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Castaneda - Istruzioni per l'uso - Gio Giu 30, 2011 8:57 pm

Phoenix


Ospite

Temo che questo mio post susciterà un po' di antipatia e un po' di sconcerto, non solo nei potenziali lettori di Magiaonline, ma anche, suppongo, in persone che frequento personalmente ed a cui voglio bene. Del resto, un famoso filosofo disse, argomentando contro il tuo maestro: “Mi è amico Platone, ma mi è più amica la verità”. Non è mia intenzione parlare di verità assolute, ammesso che esistano, ma di una mia verità che ritengo, sia sostenuta da sobrie ragioni.
Carlos Castaneda è un pozzo di ispirazione e, per quanto mi riguarda, gli devo gran parte del mio cuore e delle mie scelte di vita. Non rimpiangerà mai di aver letto, dal primo all'ultimo, tutti i suoi libri, perfino quelli più aberranti. Eppure, non credo di essere il solo ad aver provato questa sensazione, c'è qualcosa che non quadra in tutta la faccenda degli sciamani. Non parlo di questioni intellettuali, ma di un brusio di sottofondo che accompagna il lettore, una sensazione “muta” che ci ricorda di non prendere per oro colato tutto quello che scrive. Ho sempre letto Castaneda assorbendo le sue verità come una spugna, rinunciando, spesso, al mio abituale senso critico. Per esser chiari: per senso critico non intendo quello del vecchio brontolone che non si fida di nessuno e gode nel fare tabula rasa di tutto quello che gli capita tra le mani; ma il prendere le distanze da qualcosa per poterlo giudicare, per quanto umanamente possibile, obiettivamente. Quando si è troppo assorbiti da qualcosa, si finisce sempre per perdere il senso della misura e non si può fare a meno di cadere nella credulità.
Comincerò con lo smontare quell'impalcatura posticcia chiamata “Tensegrity”, per poi rivelare quello che secondo me è il giusto modo per approcciare l'opera di Carlitos, così come quella di qualsiasi altro scrittore. Ci tengo a sottolineare un punto, che voglio sia molto chiaro: non è mia intenzione rinnegare, né criticare partigianamente il suo lavoro, ma ridimensionarlo alla luce di quella che lui stesso chiama “la sobrietà del guerriero”. Parto da “Tensegrity” poiché ho notato una certa acquiescenza verso questa serie di pratiche, quasi come se l'intero pensiero di Castaneda si riducesse a fare qualche piroretta. Sono più che convinto che il lato “magico” e fondamentale dei suoi insegnamenti sia altrove, e che questa ultima parte sia veramente la pattumiera del suo edificio intellettuale.
Partiamo da un'ovvietà. Castaneda afferma che il suo apprendistato è iniziato nel 1960 ed ha avuto termine nel 1973. Dal 1968 al 1993 scrive dieci libri, vi risparmio l'elenco. Ora, non sembra un po' strano che a vent'anni dal termine del suo apprendistato, dopo aver scritto dieci libri e centinaia di pagine sull'argomento, se ne venga fuori con i passi magici, affermando che sono una parte fondamentale dell'insegnamento di Don Juan? Se era così importante, perché non vi è alcuna menzione nelle opere precedenti?
Questo ragionamento è lecito, ma opinabile. Si può sempre dire che se li sia tenuti per sé, in attesa di un momento propizio etc.. Eppure, se si fa un po' di attenzione, si scopre che il buon vecchio Carlos si smentisce da solo. Riporto la dedica che Castaneda fa ad Howard Lee, un guaritore che guarda caso insegna una sorta di passi magici, nel “Fuoco dal Profondo” (1984):

“Voglio esprimere ammirazione e gratitudine ad un maestro eccezionale, H.Y Lee, che mi ha aiutato
a recuperare la mia energia e mi ha indicato la via che porta alla completezza ed al benessere”.

Ora, siamo a cavallo del 1984, Castaneda ha terminato da una decina d'anni il suo apprendistato con Don Juan, e dunque bisogna supporre che a questa altezza cronologica egli conosceva e praticava i passi magici. Quindi, se ringrazia H. Lee “che lo ha aiutato a recuperare la sua energia”, significa che ne era a corto. In “Tensegrity” si afferma chiaramente che i passi magici servono a riequilibrare l'energia del corpo, proprio quello di cui aveva bisogno, a quando dichiara, Castaneda in quel periodo. Allora perché ha cercato aiuto all'esterno, quando aveva la soluzione in tasca? Voglio dire, se ho il raffreddore e sei scatole di aspirina in casa, perché andare a chiederla al vicino? Probabilmente si era reso conto dei benefici di questi movimenti proprio grazie a H. Lee ed ha tentato di riproporli qualche anno dopo, ammantandoli di un alone sciamanico per renderli credibili. O forse aveva solo voglia di far quattrini, non lo so, sono soltanto illazioni, e soprattutto, non importa. Voglio solo dire che questa faccenda di “Tensegrity” puzza, e non è l'unica, dunque va presa con le pinze. Va bene che muovere il culo non è mai una cattiva idea, per cui ben vengano i passi magici, ma andrebbero altrettanto bene la corsa, il nuoto, la bicicletta, il karate, lo yoga.. Si tratta di movimenti. Il punto è che credere che questi siano “speciali”, che senza di essi non si va da nessuna parte, che sono il nucleo degli insegnamenti di Castaneda, è pura follia e credulità. Anch'io per qualche periodo gli ho praticati: ottimi esercizi, ma anche tante aspettative e dunque tante illusioni.
Quindi, o si ha un cuore impervio e si crede ciecamente al nostro eroe, contro ogni supposta razionalità, oppure vien da pensare che Carlitos ogni tanto ci prenda per il naso.
Secondo me questa contraddizione, che genera quella sensazione “sgradevole” di cui parlavo all'inizio, deriva dal non aver impostato bene la questione sin dall'inizio. Il punto è che si considera Castaneda un reporter, un antropologo puro che che riporta fedelmente, parola per parola, azione per azione, una cultura a noi sconosciuta, e di conseguenza si giudica tutto ciò che scrive come qualcosa di storicamente accaduto.
Castaneda è un romanziere. I suoi libri sono romanzi, dove “realtà” e “finzione” si mescolano come vino ed acqua. Forse Don Juan non è mai esistito, forse è esistito ma di sicuro Castaneda ci ha messo molto del suo. Nei suoi libri, descrive più occasioni il suo primo incontro con Don Juan, ed ogni volta questo incontro avviene con dei dettagli diversi. Dettagli contraddittori intendo. La classica svista del romanziere, che ogni tanto mescola i fatti, o si contraddice, poiché la cronologia della nostra immaginazione è diversa da quella della nostra memoria, una “simultanea”, l'altra “sequenziale”. Per non parlare di Don Juan, semplicemente perfetto! In grado di agire impeccabilmente così come di discutere come un accademico occidentale, mai un azione fuori posto, mai una svista, mai una parola sbagliata. Come il migliore dei personaggi ideali. Insomma, mi fermo qui: sono sicuro che chiunque abbia letto Castaneda abbia avuto l'impressione, se pur remota, di avere tra le mani un romanzo.
Detto questo, sono convinto che ciò non diminuisca il senso magico dei suoi libri. Spesso un romanzo, attraverso la finzione, racconta delle verità che il più delle volte reportage, telegiornali, libri che pretendono di raccontare “la realtà dei fatti” non riescono neppure a sfiorare.
Insomma, che i fatti od i personaggi narrati siano veri, falsi, mezzi veri, veri a tre quarti, cosa importa? Solo la riflessione sull'importanza personale giustificherebbe la stesura di questi libri, indipendentemente dalla supposta realtà storica dei personaggi. Per non parlare di tutte le descrizioni e tutte le massime che riguardano il guerriero ed il suo agire impeccabile. Magici o non magici, realtà o finzione, sono consigli veramente utili e pratici, che quantomeno rivoluzionano la noiosa e disordinata vita quotidiana!
Farina del suo sacco? Di qualcun altro? Questi sono problemi delle case editrici e dei loro legali, ai lettori dovrebbero interessare, prima di tutto, i contenuti. L'opera di Castaneda può essere anche pura finzione, ma di sicuro qualcosa sulla percezione l'aveva capito, altrimenti non vedo come avrebbe potuto scrivere quello che ha scritto. Il tutto, nella consapevolezza che il romanzo racconta verità attraverso la menzogna, e dunque non può essere preso alla lettera né accettato pienamente laddove le cose non ci sembrano chiare.
La conclusione di tutta questa tirata, abbiate pietà se siete “veramente” (o per finta??) arrivati sino in fondo, è che se si parte dalla premessa che Castaneda è un romanziere (magico), e non un reporter, allora lo si può giudicare con la giusta consapevolezza ed il giusto distacco, senza abbeverarsi ciecamente alla sua fonte per poi sentirsi in colpa quando ci sentiamo un po' stupidi, e mi si permetta, anche un po' coglioni, per averlo preso alla lettera come un prete fa con il suo breviario. Del resto, Don Juan ci ricorda che “L'umiltà del guerriero non è quella del mendicante. Il guerriero non china la testa davanti a nessuno, ma, al tempo stesso, non permette a nessuno di chinare alla testa davanti a lui. Il mendicante, invece, si butta in ginocchio e striscia davanti a chiunque gli sembri più alto di lui, ma, al tempo stesso, esige che chi sta più in basso strisci davanti a lui”. Ottimo consiglio per non chinare la testa dinanzi all'opera di Castaneda, così come a quella di chiunque altro, senza prima averci meditato impeccabilmente.

2Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Gio Giu 30, 2011 10:41 pm

Era


Ospite

PRATICA PRATICA PRATICA !!!


Smile

3Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Ven Lug 01, 2011 1:59 am

morgana


Ospite

Ciao Era! Che bellissima parola! PRATICA!

Ale! Mi fa piacere il tuo post sulla biografia di Carlitos! Pero devo dire come la vedo io (e solo io).

Senti, se fosse Castaneda, Tolle, Lee, oppure Gesu oppure il diavolo che te ne frega? Ovvio, capisco che molti diventano fan di Castaneda leggendolo, e cominciano a praticare Tensegrity per provare questa esotica pratica degli sciamani! La gente a volte cerca cose diverse, esotiche, che mettono un po' di diversita nella loro vita. Certo, tutto questo ci sta. Pensano di vedere l'energia ovunque solo praticando uno o due passetti. Giustamente, tu nella prima parte scrivi “Mi è amico Platone, ma mi è più amica la verità”. Ma che cos'e questa verita di cui parli?

Secondo me, ti stai fermando troppo sulle cose senza senso. Che differenza fa se lui ha scritto Tensegrity 3 o 5 oppure 10 anni dopo i libri? L'unica cosa che tu puoi fare e', se ti incuriosiscono, provare a praticare i passi. Mica devi per forza farli. Se non ti piacciono, allora non e' la tua ''via''. Ognuno e' libero di fare cio che vuole della sua vita.

A me i passi piacciono, e quindi li pratico. Vado pure ai seminari di Cleargreen. Non perche ne sono ossessionata o voglio per forza vedere questa energia. Li pratico perche mi piace praticarli. Vado ai seminari per..non so neanch'io..quando lo scopriro, lo potro dire, per adesso ho solo voglia di andare e quindi vado.

Alla fine, a me praticamente non interessa un minimo degli scrittori ne dei libri (non sapevo neanche che ''Tensegrity'' fosse uscita dopo gli altri libri). Li leggo perche, forse trovo qualche pratica che, se mi piace, la provo. Niente di piu e niente di meno. Non cerco ne aspetto chissa che cosa.

Il mio papa' aveva letto Castaneda e ha detto che gli piace perche scrive delle fantasticherie. Io gli ho dato ragione. Perche dargli torto, come dargli ragione? Se sei convinto,...bhe, l'importante e' essere convinti. Smile

Fantasticherie o no, sei tu che decidi se credergli! Pero ti vorrei solo dire di non restare troppo tempo fermo sulle cose ''stupide'' come ''perche esce solo adesso con i passi e non subito'' ecc ecc (so che sono nessuno, e che questo che dico non te ne puo fregare di meno, pero ecco, volevo risponderti). Potresti perdere qualcosa di molto piu prezioso. Cmq, non dico niente contro di te, e' un bene che tu ti faccia queste domande, pero stanne attento. Non essere troppo preso dai pensieri ne dalle parole. Perche le parole sono solo parole, niente di piu. Smile

Prova per credere! Ahahahaha Basketball

Animo y fuerza amigo!
cheers

4Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Ven Lug 01, 2011 6:03 am

Phoenix


Ospite

Ciao Morgana!

Innanzitutto piacerissimo di risentirti, ne è passato di tempo dall'ultima volta! Very Happy

Ti rispondo prima di tutto perché trovo paradossale il tuo messaggio! In qualche modo fai capire di essere "contro" il mio post, ovviamente nel senso buono del termine, ma poi alla fine il contenuto di fondo che esprimi è lo stesso, cambia solo il fatto che io sono irremediabilmente prolisso mentre tu sei più diretta e schietta.
Tu dici che "se fosse Castaneda, Tolle, Lee, oppure Gesu oppure il diavolo che te ne frega?" Appunto! Caso mai non fossi stato chiaro, volevo dire (ma mi pare di averlo sottolineato più di una volta!) che sarebbe bene preoccuparsi poco dell'autore e dedicarsi ai contenuti, in maniera serena e con il giusto distacco. Se mi sono soffermato su Castaneda è perché credo che ci siano persone come me, che hanno fiducia in questo autore, le quali corrono il rischio di prendere troppo alla lettera tutto ciò che scrive, dimenticando che ha uno stile molto allegorico e romanzato e non "realistico". Comunque, a quanto pare da buona pragmatica la questione non ti riguarda, per cui tanto meglio!

Sì, va bene, finora ho fatto un po' il finto tonto! Tu pratichi Tensegrità ed io nel post precendente mi sono concesso la libertà di esprimere una critica pesante a questa serie di tecniche! Avrei benissimo potuto rinunciare a quella parte, il contenuto del messaggio sarebbe rimasto lo stesso, ma volevo un po' stuzzicare l'ambiente.

Ripeto, mia cara amica: lungi da me il voler sentenziare su questa pratica, od il voler anche solo garbatamente invitare qualcuno a rinunciarvi! Sì, ho provato questi benedetti passi, ma per un tempo ed una costanza così breve che non ho alcun diritto di giudicare coloro che li effettuano regolarmente. Allora perché mi sono preso la briga di criticarli, ti chiederai? NO! Non ho mai criticato i passi! Sono utili, sono inutuli, non lo so e non sta certo a me sentenziare, di sicuro, come ogni attività fisica, non fanno male. Il mio "ammonimento", se così si può chiamare, è rivolto semmai ad una certa tendenza che ho notato tra determinati praticanti. Le tue parole la esprimono perfettamente: "Ovvio, capisco che molti diventano fan di Castaneda leggendolo, e cominciano a praticare Tensegrity per provare questa esotica pratica degli sciamani! La gente a volte cerca cose diverse, esotiche, che mettono un po' di diversita nella loro vita. Certo, tutto questo ci sta. Pensano di vedere l'energia ovunque solo praticando uno o due passetti". Il mio intento è semplicemente di invitare queste persone, caso mai ci fossero, di non fossilizzarsi solo sui passi e magari di rileggersi bene anche le altre opere Castaneda, perché rischiano di trovarci qualcosa di altrettanto utile. Insomma, come sempre evitare i fanatismi e di caricare il tutto di false aspettative, non perché voglia fare il saccentone ma perché io stesso sono il primo ad incappare in questi tranelli.

"Secondo me, ti stai fermando troppo sulle cose senza senso". Sì, lo ammetto, le riflessioni sono spesso noiose, e per te che sei una donna pragmatica immagino che siano mortalmente noiose! Però ti assicuro, cara Morgy, che per dei maschietti con la tara meditabonda come me (ahimè, temo che non siamo in pochi!) sforzarsi di fare una riflessione per quanto possibile lucida, non è affatto senza senso! La ragione è la nostra àncora di salvezza ed al contempo la nostra dannazione, abbiamo bisogno di persuadere assiduamente questo "centro" poichè ci lasci agire in santa pace. Ahimè, abbi pietà della nostra condizione! Very Happy

Per Era: Il tuo "PRATICA PRATICA PRATICA !!!", in mancanza di altri indizi, lo prendo come un invito alla pratica, per cui ti ringrazio sinceramente per questo preziossimo promemoria.
Una cosa però ci tengo a precisare (e ti pareva, dirà qualcuno di voi! Very Happy ): siamo tutti daccordo che chi è solo "Tonal", chi si affida soltanto alle parole ed ai discorsi (per caso qualcuno pensa a me? Cattivoni! Sad !), oltre ad essere di una noia e di una petulanza mortale, non va da nessuna parte. Però ti inviterei a riflettere sul fatto che chi è tutto "Nagual", chi è solo pura ed istintiva azione, spesso si ritrova nei manicomi, oppure nelle carceri.
Forse occorre, invece, bilanciare "Tonal" e "Nagual", in modo che siano due unità perfettamente funzionanti ed al contempo non in contraddizione tra loro? (Abbi pazienza cara Morgana, ancora una volta mi riferivo principalmente a noi maschietti un po' tarati!)

Un saluto a tutti quanti!

5Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Ven Lug 01, 2011 4:43 pm

Nic


Ospite

Salve a tutti giovani!
solo due parole... (che ovviamente non sono 2!!!) Smile

Sicuramente, come abbiamo già detto e ridetto, fermarsi all'autore o a chi dice qualcosa è come guardare il dito e non la luna. Mi sembra che lo dicemmo già riguardo Tolle... e il fatto che fermarsi al personaggio non produce esperienza.
Una volta qualcuno mi disse "il già lo so annulla l'esperienza"... quanto aveva ragione!
Per essere più pratici basta anche osservare le interazioni quotidiane con genitori, partner, amici... ogni volta che li incontriamo solitamente non è un evento nuovo e misterioso.. no, riteniamo già di sapere cosa sono e come sono in base alla storia che abbiamo avuto con loro, e quindi la noia non può che banchettare alla grande.

Ci si può fermare sia in senso "positivo" che "negativo"; vale a dire che sia elogiandolo ed adulandolo, che criticandolo e dubitando, si tratta in egual modo di fermarsi al personaggio.

Per quanto riguarda tonal e nagual non la metterei in termini così semplicistici. E' vero che tutto è semplice, ma contemporaneamente ogni cosa è un infinito mistero!
Secondo le descrizioni il Tonal sarebbe tutto ciò che conosciamo. Siano i pensieri, le emozioni, ogni cosa descrivibile, ogni storia... ricordo adesso di una cera scena in cui Carlos era al ristorante con Don Juan e parlavano proprio di questo davanti alla tavola apparecchiata. Qualsiasi cosa descrivibile, pronunciabile, è tonal, quindi Carlos prova a capire cosa sia il Nagual.
"Il Tonal è tutto ciò che sappiamo, tutto ciò per cui possiedi un nome. E questo include non solo noi, come persone, ma tutto nel nostro mondo. Si può dire che il tonal è tutto ciò che incontra l'occhio. Ha inizio con la nascita e fine con la morte."

"E' una contraddizione don Juan. A mio parere se il Nagual non può essere né sentito, né descritto, né nominato, non può esistere."
"E' una contraddizione soltanto nel tuo parere. Ti avevo avvertito; non metterti fuori gioco da solo cercando di capirlo"
"Potreste dire che il nagual è la mente?" "No, la mente è un elemento della tavola. Diciamo la salsa di chili"
"Il nagual è l'anima?" "No, diciamo che l'anima è il portacenere."
"E' i pensieri degli uomini?" "no, i pensieri sono come le posate"
"E' uno stato di grazia? Il paradiso?" "né uno né l'altro. Qualunque cosa possano essere, sono anch'essi parte del tonal. Diciamo che sono il tovagliolo".
" E' dio?" "no, dio è la tovaglia"

"Del Nagual non si può parlare, neanche alla lontana... perché è indescrivibile. Tuttavia se ne può essere testimoni"
Smile

Quindi secondo me il migliore approccio a questo è quello pratico. Cioè comprendere che qualsiasi cosa si dica rimane nel campo del Tonal. Si certo, si può dire che il Nagual è lo Spirito, è il divino, è l'Essere, è pura ed istintiva azione, ma semplicemente non è così!
Ogni cosa del Tonal è impregnata di Nagual...

Grazie a tutti voi, Wink

Nic

6Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Sab Lug 02, 2011 4:16 pm

Andrea S


Ospite

ciao a tutti! caro Ale il messaggio di Morgana ed Era è solamente: cerchiamo di essere SEMPLICI, eliminiamo il dubbio e pratichiamo, cioè AGIAMO invece di PENSARE!! più chiaro di così.. Smile non c'è bisogno di credere, di attaccarsi o di cercare null'altro, noi siamo già TUTTO Smile la consapevolezza è una sola e volenti o nolenti ci tirerà: è la nostra natura che ci chiama ad essere quel che siamo, non si scappa!! ci rimane solo e soltanto da agire, agire, agire..ciò che più ci trasforma è di una semplicità imbarazzante..l'assoluta e completa Presenza in ogni singolo gesto della giornata, ad esempio, per me è un qualcosa di prodigioso..la descrizione del mondo crolla rovinosamente e irreparabilmente lasciando spazio al nostro interno..lasciando finalmente SPAZIO.. "siamo lo spazio in cui tutto si manifesta" E. Tolle.. il dubbio scompare: "è impossibile fare questo..è impossibile fare quello..il mondo è così..io sono materialmente definito..ecc ecc ecc".. quel che rimane è..è..è.....da scoprire, da provare Smile basta farlo! non ci sono parole che sono capaci di descrivere quel che accade...ora, in questo momento.

la Vita non ha fatto altro che aiutarci...abbandoniamoci ad essa, accettiamo l'incertezza del vivere...accettiamo di vivere in un..qualcosa..di totalmente misterioso e incomprensibile... abbandoniamoci con consapevolezza e con potere a questa corrente Smile

ed ecco che improvvisamente viviamo..

"E prima dov'ero?? cosa cazzo ho fatto prima?? dormivo in piedi!!! e..e..e ora?? cosa faccio? e ora?? aiuto ho paura!!!" "Shhhhh, quietati. mi amo profondamente"


7Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Sab Lug 02, 2011 6:45 pm

Phoenix


Ospite

Vi rispondo perchè siamo amici, e con gli amici si suole esser schietti e dire quello che si pensa sino in fondo. Se fosti stati degli sconosciuti, avrei lasciato la discussione da un pezzo, poichè una discussione, di fatto, non c'è mai stata.

Avevo semplicemente sollevato una questione, quello che in genere si fa in un forum, che è appunto un luogo virtuale di discussione. Tutte le vostre risposte sono state delle non risposte: avete semplicemente dribblato la questione (e non è certo una novità) e ripetuto meccanicamente all'unisono che pensare non serve, i dubbi fanno male, che conta solo l'agire, conta solo la presenza, la pratica, l'adesso. Mi vien da credere che se avessi scritto qualcosa sui diavoli della tasmania, la vostra risposta sarebbe stata la stessa: "Smetti di pensare! Agisci ed entra nell'adesso". Più che risposte, mi sembra di leggere dei mantra.

Cari amici, il forum nasce come centro di discussione, e per discutere, ahimè, bisogna usare le parole e far funzionare un attimo il cervello. Se le parole e le discussioni non vi piacciono, non capisco perché vi siate presi la briga di rispondere, ripetendo la solita cantilena che ormai, personalmente, conosco a memoria.

Siamo tutti daccordo che la maggior parte dei nostri umani problemi derivi da un abuso incontrollato dei nostri pensieri. Nessuno mette in dubbio questa premessa. Il punto è che ho l'impressione che voi stiate commettendo un errore di fondo: è come se affermaste, dato che il pensiero è il problema, esso vada distrutto. Come dire che ho una ferita alla gamba che mi duole e, anzichè curarla con acqua ossigenata e cerotti, me la faccio amputare.
Bisogna imparare a controllare il pensiero, non a distruggerlo. Il mondo umano, la società in cui viviamo è fatta di pensieri, così come il mondo dei pipistrelli è fatto di ultrasuoni. E' un "organo" che ci contraddistingue in quanto specie. Guardate il computer che avete di fronte, con tutti i suoi miliardi di circuiti che lavorano impeccabilmente assieme: non è forse un "miracolo" del pensiero? L'automobile che usate per andare a fare la spesa, non è forse un simbolo delle incredibili potenzialità della nostra mente?
Ragazzi, scusate se urto la vostra sensibilità, ma se tutta la specie umana vivesse come predicate voi, nel giro di una generazione diverremmo dei vegetali!

Il male non è il penisero, è il fatto che abbiamo perso un certo controllo su di esso. Questo è il messaggio, perfettamente condivisibile, che esprime il vostro caro amico Tolle. O pensate che abbia scritto miracolosamente il suo libro nella quiete più assoluta, senza attivare il pensiero? Rolling Eyes

Per cui, fare una riflessione, usare attivamente il pensiero, concentrarsi su determinati concetti, discutere con un po' di senno, non è qualcosa di dannoso, è semplicemente l'uso corretto di un nostro organo, così come usiamo le gambe per camminare. Avevo aperto questo topic per discutere le miei idee con chi avesse avuto voglia di dire la sua in merito, non certo per suscitare la vostra allergia alle riflessioni.

E poi perdonatemi, ma ho notato anche un'altra cosa. Dite che non ve ne frega nulla degli autori ma di ciò che dicono, che bisogna guardare la luna e non il dito che la indica. Eppure non fate che ripetere a menadito Tolle, usando il suo lessico, le sue parole, dal "siamo lo spazio in cui tutto si manifesta", alla presenza, all'adesso, all'abbandono. Badate bene, di per sè non c'è niente di male in questo: le parole sono di tutti, se qualcuno usa dei concetti che a noi piacciono e che ci sembrano giusti, perché non riusarli?
Il fatto è che più che usare i suoi concetti, ribadite meccanicamente quelle due o tre formulette lette nel "Potere di Adesso". Mi spiace, ma più che aver compreso il suo messaggio, che peraltro è chiaro e semplicissimo, mi pare che da parte vostra vi sia molta accondiscendenza verso la persona, nonostante tutte le vostre smentite. Nel suo libro Tolle, ad ogni domanda che gli viene posta, ripete assiduamente di "entrare nell'adesso". Voi, consapevolmente o no, fate lo stesso. Mi auguro che quando un professore vi interroga all'esame, voi non gli rispondiate che la sua domanda è inutile e che farebbe meglio ad entrare nell'adesso!!!

Vi prego, scusatemi: se nel mio messaggio trovate qualcosa di personale, è perchè siamo amici e vi voglio bene. Altrimenti me ne sarei fregato di perdere un pomeriggio a scrivere. Ho detto quel penso, mi farebbe piacere che lo faceste anche voi, senza badare troppo alla mia persona e senza trincerarsi dietro il solito scudo che discutere è inutile e che conta solo l'adesso.

Un abbraccio.

Phoenix



8Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Sab Lug 02, 2011 11:07 pm

Anna


Ospite

Salve a tutti.
Il mio primo contatto con Castaneda è stato ”L’isola del tonal”. Naturalmente ne sono rimasta affascinata. Che sgomento quando ho notato le discrepanze tra i dettagli trovati in questo e nel resto dei libri. Ho letto e riletto tutto diverse volte, tranne “Tensegrità”, al quale ho dato un’occhiata e non me ne sono sentita di scalciare e scazzottare per recuperare o respingere l’energia. Troppo estraneo per i miei gusti occidentali. Per un po’ ho addirittura pensato che ci fosse una mistificazione in tutto questo e poi….Poi è cominciato. Contemporaneamente con i libri di Castaneda leggevo tutto ciò mi capitava tra le mani. Le cose che in tempi “precastanedani” non avevano senso o facevo fatica a capirle. Con i suoi lavori hanno assunto un nuovo significato. Carlito è stato per me una bussola, una mappa, di più- un dizionario per alchimia. Mi ha fatto capire anche una cosa. Era un alunno, e nemmeno tra i migliori. E’ del tutto naturale che imbattendosi nella materia per lui sconosciuta e non avendo un insegnante che gli spiegasse in modo chiaro ciò che stava vivendo e vedendo, si faceva delle idee da solo. Le idee che col tempo ha cominciato a COMPRENDERE, correggere e sviluppare. E’ del tutto normale che nel momento in cui capiamo una cosa o pensiamo d’averla capita, esponiamo le nostre idee nelle quali crediamo fermamente. Poi saliamo sull’altro gradino della comprensione e si allarga il nostro orizzonte. Cambiamo il punto di vista, ci correggiamo. Capita a tutti noi ed è del tutto normale.
Ora non voglio giudicare se col tempo lui ha compreso il significato della “danza” degli stregoni o voleva guadagnare un po’ di quattrini, il fatto è che poteva capirlo dopo avere scritto le altre cose.
Non ci illudiamo. O sudando per lo sforzo di capire o nella seconda attenzione, ma dobbiamo comprendere.
Persino santissimo Tolle ammette di aver fatto le ricerche per capire l’esperienza vissuta. Cerchiamo allora anche noi di capire senza ripetere le frasi fatte e spesso non a tema. Soprattutto non a tema anche se sono molto belle.
Un’altra cosa, sulla quale sono d’accordo con Phoenix, è lo scopo di questo e di tutti forum- parlare, pur di cose scomode o che abbiamo già superato. Devo ammettere che Phoenix, grazie a Dio e alla sua testardaggine, riesce ad animarlo un po’.
Peace and love ragazzi e lunga vita a brontolone Phoenix. Smile

9Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Dom Lug 03, 2011 2:48 am

Max


Ospite

Ciao a tutti!! Sono felice di tornare a scrivere qui Very Happy
Mi è piaciuto leggere questo scambio di battute, ho visto muoversi un pò di "acque".

Allora.. comincio anch'io da Tensegrity, pur sapendo -come anche phoenix..- che è inutile elucubrare su chi ne è il vero artefice, sulle date ecc.. innanzi tutto il modo migliore per sapere se è una buona pratica o una pagliacciata, è praticarla, magari con costanza aggiungo..(ho scoperto l'acqua calda eh..). Dal mio punto di vista posso solo dire che alcune volte dopo aver fatto qualche "passeggiata castanediana" mi sono sentito un pò smosso, spostato, e non era la solita sensazione del dopo-attività fisica(affaticamento, spossatezza oppure euforia) ma qualcosa di diverso. Potrei azzardarmi a dire che ho sperimentato un breve e piccolissimo spostamento del punto di unione, tanto per usare il linguaggio stregonesco, ma bo... adesso questa frase mi dice poco o nulla...
Riguardo all'origine, capisco che i dubbi enunciati da phoenix sono più che legittimi ma per la conoscenza diretta che ho dei passi di Lee e di Tensegrità, trovo altrettanto dubbio un ipotetico adattamento dei passi di Lee fatto da Carlos. Oltre a non trovare il senso di ciò (non penso Castaneda fosse tanto avido o ridotto in miseria da inventarsi un libro del genere per far cassa) non vedo nemmeno un collegamento molto stretto fra queste due pratiche, poichè a mio modestissimo avviso-atendo conferme o smentite..- i passi di Lee, come egli afferma, danno accesso ad un'energia superiore(e ciò quindi andrebbe d'accordo con la dedica di Carlos, che in quel momento aveva bisogno di una cascata di energia poichè a quanto pare ne era vuoto) e sono movimenti per lo più lenti, rilassanti; al contrario Tensegrità (tensione+integrità..) è composta di molti movimenti in cui i muscoli del corpo devono stare rigidi, tesi.. e non afferma di dare accesso ad energie superiori, ma piuttosto di smuovere dall'interno quella già presente. Chiudo qui la parentesi noiosa e molto opinabile(lo spero) sui passi..

Quante volte capita alle persone di criticare un comportamento altrui perchè clamorosamente "sbagliato", causa nervosismo, stress, paura ecc, ma poi quando poco dopo tale persona commette lo stesso errore non è capace di ascoltare i suoi stessi consigli, che aveva precedentemente dato con tanta saccenza all'altra persona?? e se poi arriva un terzo, il saggio di turno, che fa notare l'errore(o "il fatto energetico" se vi piace di più) questa persona si arrabbia ancora di più, vuoi perchè non vuol vedere la propria reazione come tale o perchè la ritene giusta, oppure ammette la sua impotenza dichiarando la propria incapacità nell'osservare se stessa al pari di come osserva gli altri. Ecco nel primo caso, siamo di fronte ad Importanza Personale e nel secondo ad Autocommiserazione, due elementi che spesso il buon Carlos ci ha invitato ad eliminare con ogni mezzo.
Se vi state chiedendo perchè ho divagato dai passi magici alle liti quotidiane..
è perchè ho notato che questi atteggiamenti tipici delle persone, che sempre più spesso vedo, sono presenti pari pari anche nelle discussioni di questo forum.. e di conseguenza anche nei suoi frequentatori, più e meno assidui, me compreso eh.. Penso che gran parte di noi che scriviamo qui(lo so per certo per coloro che conosco bene di persona) sappiamo qual è la condizione umana, la malattia dell'uomo moderno. Ognuno di noi, chi con ragionamenti, chi con esperienze energetiche, chi sognando ecc.. ha sentito questa forte discrepanza fra la nostra Natura e ciò che invece adesso ci ritroviamo ad essere.
Eppure ance per noi "iniziati" operano gli stessi meccanismi dell'umana gente.. Ad esempio, di fronte alla Tensegrità o all'intera opera castanediana o tolliana, ci si pone quasi sempre in due soli modi: o eccessivo scetticismo( e lo riscontro nel99% delle persone che non aprirebbero mai questa pagina..) o eccessivo fanatismo, dipendenza, adulazione via.. Personalmente le ho addirittura provate entrambe...Very Happy Penso che Phoenix, da buon filosofo, volesse ricordarci che "la virtù sta nel mezzo"-cit. Aristotele- e che quindi dobbiamo leggere e praticare ma sempre con la giusta dose di distacco.. nel caso castanediano in modo particolare aggiungo, poichè molto spesso i suoi libri hanno più la forma da romanzo che da autobiografia in effetti..spesso ho sentito anche io quella sensazione di cui parla lui, dovuta almeno per me, dal fatto che molte descrizioni di Carlos le sentivo troppo appartenenti ad una tradizione troppo lontana da me.

Ora torno sull'unico punto che mi preme veramente, dopo tante menate..
Prima nell'Arte di Sognare ho letto che "il massiccio compito degli stregoni è portare avanti l'idea che, per evolversi, l'uomo deve prima liberare la propria consapevolezza dai legami d'ordine sociale. Quando la consapevolezza sarà libera, l'Intento potrà avviarla su una nuova via evolutiva".
Poichè penso anch'io che il pensiero va controllato e non eliminato e soprattutto che può essere uno strumento di conoscenza pratica veramente potente, al pari dei movimenti o degli esercizi meditativi o sul respiro o il sognare ecc.., negli ultimi tempi l'ho usato, pur nei miei limiti, per constatare quanto tutti noi siamo vittime di una incredibile Forza d'Inerzia che ci tiene incollati al nostro mondo. D'altronde siamo in 6 miliardi circa a vederlo così, da non so quanti millenni, ed è da quando siamo nati che ci insegnano che tutto è così(el mio caso 21 anni..): da buon economista vi ho dato 3 dati numerici non da poco.... Gli stregoni l''hanno chiamata Socializzazione ad esempio. Io penso che questa Forza, perchè appunto è una Forza, sia molto potente di quanto noi si creda...
Il "fuoco lento e sottile", la "continua impeccabilità", il "silenzio", la "presenza" sono tutti modi diversi che ci dicono di combattere questa Forza, tutto qui.. poi arriva il furbo di Don Juan, che ci dice che questo è solo il primo, ahi per noi, titanico, passo.. Smile
Ovviamente le ricette, o meglio, le strategie di combattimeto, le sapiiamo già tutti.. come spesso abbaimo sottolineato, ma ahimè, mai abbastanza, è veramente, maledettamente, tutta questione di volontà...

Un abbraccio caloroso a tutti voi!!

Max

Ps. Chiedo scusa di cuore per il sonno( o per la depressione..) che avrò provocato ad alcuni di voi leggendo questo immenso post.. preciso inoltre che alcuni termini, tipo "errore", "iniziati" ecc li ho usati con lo scopo di capirsi meglio, non certo di giudicare d nessuno.

10Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Dom Lug 03, 2011 4:04 pm

Phoenix


Ospite

Vorrei chiudere definitivamente la questione "Tensegrità", rimarcando la mia posizione in modo di non dare scampo ad ulteriori equivoci. Ammetto di essere un po' prevenuto verso questa serie di tecniche, poichè, come "Anna" (a proposito, ti ringrazio di cuore per il post!) ho dei "gusti occidentali" per cui certe cose non mi interressano. Ammetto inoltre anche che il tentativo di far emergere qualche contraddizione, o presunta tale, era un modo per suscitare delle reazioni, sapendo che molti si dedicano a questi passi, compresi amici intimi. Il motivo che mi ha spinto a fare il sobillatore è che ho avuto la sensazione che su "Tensegrità" aleggi un'eccessiva "fiducia", troppe aspettative "interessate", indipendendentemente dal benificio che può derivare da essa, cosa che non sta certo a me giudicare.
Per quanto riguarda quelle illazioni che ho abbozzato, ovvero sul fatto che Castaneda fosse squattrinato o che avesse scopiazziato Lee, non le ho mai considerate come ipotesi verosimili, ma soltanto come "espedienti" retorici funzionali alla mia tesi, ovvero di non prendere troppo alla lettera i libri che ci capitano tra le mani, senza averci meditato un po' sopra. Non perché si tratti di Tensegrità, non perché si tratti di Castaneda; ma perché a mio modo di vedere è il giusto modo di approcciare qualsiasi scritto.
Del resto, non posso conoscere quella che era la situazione finanziaria di Carlitos; per quanto riguarda Lee non ho mai sfogliato alcuna delle sue opere nè praticato i suoi passi, per cui non sono proprio in grado nè di giudicare nè di fare paragoni.

Caro Max, non posso che essere d'accordo sulle tue osservazioni circa l'importanza personale. Nella Bibbia si legge che il peccato originale dell'uomo è stato un peccato d'orgoglio; pare proprio che l'importanza personale sia il motivo della nostra "dannazione". La cosa sbalorditiva, secondo me, è che rionoscerlo intellettualmente non solo non basta, ma è di una banalità allucinante. Noi esseri umani siamo talmente abituati ad osservarla ed a giudicarla, che riconoscerla è divenuto un gioco da ragazzi. Direi che ognuno di noi è un fine scrutatore dell'importanza personale: ovviamente di quella degli altri (Eh! Eh!). Questo spiegherebbe come mai noi uomini siamo così pettegoli.. In ogni caso la nostra cerchiamo di dimenticarla o di nasconderla! Credo che segretamente, ogni uomo desideri mantenere il proprio orgoglio mentre vorrebbe che gli altri cedessero il proprio. La fallacia di questa presunzione è che l'importanza che vediamo negli "altri", in fin dei conti non può che essere la "nostra": quindi non dobbiamo sforzarci di cambiare il mondo, ma semmai noi stessi. Ora, essendo una "forza", un meccanismo di difesa automatico, l'importanza personale non si può combattere nè con i discorsi nè con le buone maniere, ma facendo leva su un'altra forza a nostra disposizione, la volontà. In ogni caso discuterne o rievocarla più volte al giorno può divenire un ottimo promemoria. Insomma sulla carta mi pare che abbiamo tutti le idee piuttosto chiare.. Sulla carta!

A volte mi chiedo, specialmente quando avverto un po' di risentimento o rabbia, se sia giusto esprimermi o se la mia sia soltanto importanza personale. Sono arrivato alla conclusione che se ciò che sento lo ritengo giusto, sia doveroso esprimermi, ovviamente nei limiti del decoro e della decenza, insomma senza perdere il controllo. Sicuramente ci si toglie un peso; in un secondo tempo, inoltre, a mente lucida, è possibile osservare la reazione degli altri e di rimando fare un bilancio sul proprio orgoglio. Del resto, "trattenersi" perché si teme di fare una figuraccia o di urtare la sensibilità di qualcuno (ovviamente, sempre nei giusti limiti) non può che essere importanza personale.

Infine, sempre caro Max, mi è piaciuta molto la tua riflessione sulla "forza di inerzia". Non so se te ne sei reso conto, ma sei arrivato, ragionando soltanto con la tua testa, credo, ad esprimere, seppur con parole diverse, il succo delle monografie del sito, quelle che non ti sono mai piaciute più di tanto. In esse, si afferma che siamo dominati dalle "Acque" (traduci: dalla forza di inerzia) e che è opera magica dominare queste acque attraverso un fuoco speciale, sottile e costante (traduci: vincere la forza di inerzia attraverso la volontà). Beh, mica male per un economo! Ah! Ah!

Ps- Ero favorevolmente impressionato dal tuo post quando ho letto questa frase: "Eppure anche per noi iniziati operano gli stessi meccanismi dell'umana gente", tanto che sono sobbalzato dal divano! "Addio", mi sono detto, "Sì.. Iniziato.. Il delirio! Meno male parlava dell'importanza personale!". Poi ho visto la tua giustificazione in calce, in cui hai affermato di aver usato certi termini con "leggerezza", e mi sono messo l'anima in pace. Ma dico, sei matto? Sono scherzi da fare? Manca poco mi fai prendere il colpo della strega! Sciagurato!!

Un saluto a tutti quanti.





11Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Lun Lug 04, 2011 12:11 pm

Nic


Ospite

Ciao a tutti, Smile
alcune piccole riflessioni...

Riguardo le parole.
Sembra che dal post di Era in poi si sia scatenatao una specie di dualismo parole VS pratica. Personalmente ritengo questo dualismo una grande cavolata perché le parole, e anche i pensieri, sono esperienza. Con questo strumento descriviamo e nominiamo il "sogno", se non sembra pratico questo... un caos di energia che fluisce liberamente nell'universo e tac: il libro, il pc, il telefono, il mouse, il corpo ecc.
Direi che è semplicemente un capolavoro.
Quindi concordo con la parte dei post di Phoenix e altri che dicono di non eliminare la mente (anche perché sennò sei un de-mente) ma semmai di imparare ad usarla.
Tuttavia sento che c'è un'altra cosa, una specie di "passo indietro", e cioè imparare a trascenderla. Imparare ad usarla secondo me significa principalmente (non solo, ma al 90%) imparare ad accenderla e spengerla a volontà.
Come in ogni macchina è proprio il passo principale, non vi pare?
E piombare in quel silenzio in cui la consapevolezza rimane, anzi si intensifica (niente a che fare quindi con l'essere vegetale) ma le parole non ci sono più.
Imparare forse non è la parola giusta, perché questo Silenzio è già qui e non richiede tempo per cercarlo; basta vedere la natura di un albero, di una pietra, di un animale... Sostenere quel silenzio risveglia anziché addormentare... è la "via di uscita", tutto qui.

Un ultima cosa per Phoenix. Scrivi tranquillamente tutto ciò che senti, senza sentirti aggredito o in qualche modo "speciale" (nel senso "andrò contro tanti" "farò risentire in molti" ecc). La caratteristica di questo forum è che è libero. Ognuno ha la responsabilità di scrivere qualsiasi cosa vuole Smile

Un abbraccio a tutti, e grazie per questi post luminosi! Wink


12Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Lun Lug 04, 2011 6:29 pm

Phoenix


Ospite

Ciao Nic,

hai fatto bene a sottolineare che si era creato una sorta di dualismo parole-pratica, come se fossero due cose effettivamente separate. Per come la vedo, è molto importante chiarire questo punto, altrimenti si rischia di fare soltanto confusione. Del resto, quando le idee sono poco chiare, lo sono anche le nostre azioni.

Forse sarebbe molto più fecondo riflettere sulla distinzione tra "prima attenzione" e "seconda attenzione", o "luce astrale". Ora, la prima attenzione, quella che impieghiamo nella vita quotidiana, si nutre di "fare", di azioni che hanno di mira uno scopo, mentre la seconda attenzione emerge dal "non-fare", da "non-azioni", come interrompere il dialogo interiore od agire impeccabilmente senza aspettarsi alcuna ricompensa, cose che per il nostro tonal non hanno senso.

Personalmente sono convinto che un errore fondamentale sia quello di avvicinarsi alla seconda attenzione mantenendo la modalità di azione della prima. Mi spiego.
Nella prima attenzione le azioni sono sequenziali. Da A si passa a B, e poi a C, e poi a D... Ad esempio: studio per passare l'esame, passo l'esame per prendere la laurea, prendo la laurea per trovare un lavoro, trovo un lavoro per guadagnare soldi, guadagno soldi per comprarmi la casa etc..
Ogni azione della prima attenzione, dunque, mira ad uno scopo. Non è mai disinteressata, ma mira sempre ad un qualche guadagno. Che sia un guadagno in moneta o per il nostro orgoglio poco importa. Allo stesso modo rischiamo di portarci dietro questa modalità di azione anche quando pratichiamo quelle "tecniche" che dovrebbero portarci alle soglie della seconda attenzione. Del tipo meditare aspettando l'illuminazione, praticare i passi magici per vedere l'energia, scrivere un diario dei sogni per indurre un viaggio astrale... Ovviamente quando ci rendiamo conto che i risultati non arrivano, ci sentiamo scoraggiati e non capiamo perché non sia successo niente. Immagino che molti abbiamo mollato tutto una volta aver provato questa sgradevole sensazioni; un po' come essere presi in giro. Eppure non potrebbe altrimenti!

Non so perché, ma è un fatto che le porte della seconda attenzione si spalanchino quando in noi crolla qualsiasi tipo di interesse. Le prime volte che leggevo Castaneda, con Don Juan che parla dell'agire impeccabile, oppure Evola quando enfatizza il non-agire, non capivo. Mi sembravano delle costrizioni morali, qualcosa di imposto che non avesse senso. Adesso capisco che agire senza riserve, ed al contempo senza aspettarsi alcuna ricompensa, alcun riconoscimento, alcun merito, è l'unico modo per far emergere consapevolmente la seconda attenzione.

Nella prima attenzione, la nostra ragione ci persuade che se un'azione non porta ad alcun guadagno, è bene lasciarla perdere. Per questo occorre attivare la volontà e continuare ad agire senza aspettarsi niente. Soltanto la costanza silenziosa della nostra volontà può infrangere le barriere della prima attenzione.

Un saluto a tutti quanti!

Ps- Nic, ti ringrazio per il consiglio e lo prendo come un invito!

13Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Ciao a tutti Ven Giu 01, 2012 1:37 pm

aladar


Ospite

sono incappata in questo thread e volevo dare i miei due centesimi di opinione sulla faccenda. Ho letto e riletto i libri di C.C. negli ultimi quindici anni o giù di lì e ho riscontrato che vi sono vari livelli di lettura; le prime volte che li leggevo ne capivo tipo un quinto, poi mi perdevo perché non riuscivo ad applicare dei miei parametri di conoscenza a quello che veniva scritto. Con le successive letture man mano, divenivano sempre più chiari. Ancora adesso però determinate parti veramente non arrivo a comprenderle.
Ovvio che a un certo punto uno arriva a chiedersi: "ma questo, mica si sarà inventato tutto?" e la prima cosa che salta agli occhi sono appunto certe divergenze per esempio nelle varie versioni del primo incontro con Don Juan. In realtà a me questa sembra una prova di buona fede. Perché in fondo non contano tanto i particolari quanto la sostanza dell'avvenimento, no? Se si fosse curato troppo dell'esattezza sarebbe stato più sospetto, senza contare che la prosa sarebbe stata più noiosa in quanto ripetitiva. Gli elementi che invece più mi hanno portato sulla strada del dubbio sono certe inversioni di tendenza confrontate con il periodo in cui sono usciti i libri: ne Gli Insegnamenti, uscito alla fine degli anni 60, in piena cultura hippy pro-droghe ricreative, Don Juan fa uso di droghe per "spostare" Carlos. Nei libri successivi, quando le droghe iniziano a costituire un serio problema sociale, fa un po' marcia indietro e dice che le droghe non sono realmente necessarie. Negli ultimi libri cambia il tipo di linguaggio, certe espressioni sono più moderne (questo però forse è dovuto anche alla traduzione) e inizia a strizzare l'occhio all'importanza delle donne. (in un libro di una delle donne del suo seguito tra l'altro si fa a un certo punto menzione di certi massaggi per far sparire le rughe; ci son rimasta male, devo dire), spariscono del tutto pratiche che il lettore degli anni 80, finito l'entusiasmo per il "buon selvaggio" della cultura hippie, guarderebbe con più sufficienza o raccapriccio, come per esempio quella di cucire gli occhi alle lucertole, l'uso del maìs pinto, la zucca portata alla cintura eccetera. Voglio dire che Don Juan riesce sorprendentemente a restare al passo coi tempi, come figura, o forse è solo Carlos che come autore dà più descrizioni in un senso piuttosto che in un altro. E anche il concetto di spietatezza viene raccontato in termini differenti: negli ultimi libri viene descritta come un'azione quasi astratta, mentre nei primi c'e' gente disposta a farti fisicamente fuori, come per esempio Dona Soledad. Ecco, sembra che siano divenuti più politicamente corretti, però, certo, i libri sono anche la descrizione praticamente in diretta di come Carlos vedeva e interpretava le cose, quindi ci sta che lo stile e i contenuti cambino. Beh insomma, tutto questo per dire che ho un approccio tra l'affascinato (e l'affezionato) e lo scettico e considero i libri di Castaneda come una sorta di mappa di luoghi da andare poi a visitare coi miei occhi ogni volta che posso.

14Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Sab Giu 02, 2012 5:34 am

Phoenix


Ospite

Ciao Aladar!
Condivido la tua analisi, la trovo estremamente lucida. Secondo me se Castaneda fosse stato solo un romanziere, sarebbe il piú grande di tutti i tempi, ma se fosse stato solo un antropologo, sarebbe il peggiore della storia. Infatti: la cultura tolteca è stata trasmessa solo a lui (ed a qualche altro pseudo seguace piú o meno riconosciuto da C.A), Don Juan si è fatto vivo solo con lui, molti dei luoghi visitati non sono specificati, gli appunti presi sul campo non sono mai stati pubblicati. Scientificamente il lavoro di Castaneda vale zero; l'unico testimone degli eventi è egli stesso, e l'unico modo per seguirlo è essere disposto a credergli.

15Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Mar Giu 12, 2012 3:53 pm

Aladar


Ospite

A proposito di pseudo-seguaci, che ne pensate di Armando Torres e il suo Incontri col Nagual? A me ha convinto totalmente; è forse l'unico libro non scritto da Castaneda che mi pare sia perfettamente sulla stessa onda di pensiero. Scusate se l'argomento è già stato trattato, ho letto un po' qua e là nel forum e non ho trovato nulla a riguardo.

16Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Sab Giu 16, 2012 1:39 pm

Nic


Ospite

Mi è piacuto molto anche a me Aladar...
Se senti di poter scrivere qualche nuovo post su un tema trattato da castaneda o torres sentiti libero di farlo in questo forum.
I miei migliori auguri, ciauz

17Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Boh? Lun Giu 18, 2012 12:11 am

Ultimus


Ospite

Quante parole...ma in magia...la parola è d'argento, perchè lega come catena, ed il silenzio è d'oro, perchè nel silenzio si manifesta il Sole intelligente...
Mah, conosco gente che dice di percepire l'energia, di "sentire" ogni cosa che si muove, solo per aver praticato tai chi chuan, ovvero altre cose. Ma invece...è piena di attaccamenti, anche alle sue stesse pratiche.
Mi pare che Papa Wojtila (che secondo me era uno "stregone" bianco, ma non l'ha potuto far vedere) ebbe a dire: "i miracoli li manda il demonio", oppure "dovete pregare dio, non la madonna o i santi". Questo, forse, a dire che l'attacamento a questi "miracoli" ovvero ai "poteri", è qualcosa che fa cadere anzichè ascendere.
Io credo che il mago è abbastanza più simile al fruttivendolo sotto casa o al contadino...
Mica il contadino trae la sua conoscenza dai libri...quello zappa la terra dall'alba al tramonto e via a togliere le erbacce infestanti...
Un caloroso abbraccio a tutti voi. U.

18Castaneda - Istruzioni per l'uso - Empty Re: Castaneda - Istruzioni per l'uso - Mar Giu 19, 2012 9:08 am

Aladar


Ospite

Grazie Nic!

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