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estasi filosofica

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1estasi filosofica Empty estasi filosofica Dom Giu 13, 2010 1:17 pm

borg


Ospite

Alle fine ho trovato il testo in questione:

Prattica dell’Estasi Filosofica
[testo attribuito a Tommaso Campanella,
tratto dal primo volume delle Opere di Tommaso Campanella
edite a cura di Alessandro D’Ancona, Torino 1854]
Edizione elettronica di Dario Chioli
Bisogna eleggere un luogo nel quale non si senta strepito di alcuna maniera, all’oscuro o al barlume di un piccolo lume così dietro che non percuota negli occhi, o con occhi serrati. In un tempo quieto et quando l’uomo si sente spogliato d’ogni passione tanto del corpo quanto dell’animo. In quanto al corpo, non senta né freddo, né caldo, non senta in alcuna parte dolore, la testa scarica di catarro e da fumi del cibo et da qualsivoglia umore; il corpo non sia gravato di cibo, né abbia appetito né di mangiare, né di bere, né di purgarsi, né di qualsivoglia cosa; stia in luogo posato a sedere agiatamente appoggiando la testa alla man sinistra o in altra maniera più comoda... l’animo sia spogliato d’ogni minima passione o pensiero, non sia occupato né da mestizia o dolore o allegrezza o timore o speranza, non pensieri amorosi o di cure famigliari o di cose proprie o d’altri, non di memorie di cose passate o d’oggetti presenti; ma, essendosi accomodato il corpo come sopra, dee mettersi là, et scacciar dalla mente di mano in mano tutti i pensieri che gli cominciano a girar per la testa, et quando viene uno, subito scacciarlo, et quando ne viene un altro, subito anco lui scacciare insino che non ne venendo più, non si pensi a niente al tutto, et che si resta del tutto insensato interiormente ed esteriormente, et diventi immobile come se fussi una pianta o una pietra naturale; et così l’anima non essendo occupata in alcuna azione né vegetabile, né animale, si ritira in se stessa, et servendosi solamente degli istrumenti intellettuali, purgata da tutte le cose sensibili, non intende le cose per discorso, come faceva prima, ma senza argomenti e conseguenze: fatta Angelo, vede intuitivamente l’essenzia delle cose nella lor semplice natura, et però vede una verità pura, schietta, non adombrata, di quello che si propone speculare: perciocché avanti che si metta all’opra, bisogna stabilire quello che si vuole o speculare o investigare et intendere, et quando l’anima si trova depurata proporselo davanti, e allora gli parrà d’avere un chiarissimo e risplendente lume, mediante il quale non se gli nasconde verità nessuna. E allora si sente tal piacere e tanta dolcezza che non vi è piacere in questo mondo che a quello si possa paragonare: né anco il godimento di cosa amatissima e desideratissima non ci arriva a un gran pezzo. In tal maniera che, l’anima pensando d’avere a ritornare nel corpo per impiegarsi nelle vil’opere del senso, grandemente si duole et senz’altro non ritornerebbe mai se non dubitasse che per la lunga dimora in tal estasi si spiccherebbe al tutto del corpo. Perciocché quelli sottilissimi spiriti ne’ quali ella dimora se ne sagliano al capo, e però alcuni sentono un dolcissimo prurito nel capo, dove son gli strumenti intellettuali: e a poco a poco svaporano, i quali se tutti svaporassero, senz’altro l’uomo morerebbe. Et però sono più atti a quest’estasi quelli che hanno il cranio aperto per la cui fessura possono esalare alquanto gli spiriti: altrimenti se ne raduna tanti nella testa che l’ingombrano tutta et gli organi per così gran concorso si rendono inabili. Questa credo che sia l’estasi platonica, della quale fa menzione Porfirio che da questa Plotino sette volte fu rapito, et egli una volta; essendoché di rado si trovan tante circostanze in un uomo: contuttociò in duoi o tre anni potrebbe succedere tre o quattro volte; et quelle cose che allora s’intendono bisogna subito scriverle et diffusamente, altrimenti voi ve le scorderesti, e rileggendole poi non l’intenderesti


E' questo lo stato inteso come Silenzio magico?
Qualcuno ha provato questo esercizio, a cosa si va incontro ? che esperienze si vivono?

2estasi filosofica Empty Re: estasi filosofica Dom Giu 13, 2010 2:09 pm

Nic


Ospite

Davvero bello questo testo.
Grazie per averlo postato Borg Wink

3estasi filosofica Empty variante sull'estasi filosofica Dom Giu 13, 2010 8:54 pm

Ax


Ospite

Si tratta di immobilizzare il corpo in una qualche posizione tale da non richiedere fatica e da presentare, in sè stessa, una sufficiente stabilità (p. es. come le figure egizie, ieraticamente sedute su di una specie di trono a braccioli e schienale). Poi, abbandonare il pensiero, lasciarlo pensare ciò che vuole, assistendo semplicemente: sapere, che ora avete pensato questo, poi questo dopo questo, e cosí via. Si continui in tal modo, con lo stesso spirito di uno sperimentatore che segue con calma attenta lo svolgersi di un fenomeno chimico. Il flusso mentale si arresterà, e subentrerà il senso di uno stare, di un permanere. Come chi portato da una corrente, ad un certo momento toccasse un appoggio solido e, afferrandovisi, sentisse ora l'« esser fermo ». Vi torniamo con ancora un cenno, trascrivendo frammenti di un documento dal titolo: « La prattica dell'Estasí filosofica » pubblicato in appendice all'edizione delle opere di Tommaso Campanella. ( il tuo Camporella  )


« Bisogna eleggere un luogo, nel quale non si senta strepito di alcuna maniera, all'oscuro o al barlume di un piccolo lume cosí dietro che non percuota negli occhi, o con occhi serrati. In un tempo quieto et quando l'uomo si senta spogliato d'ogni passione tanto del corpo quanto dell'animo. In quanto al corpo, non senta né freddo né caldo, non senta in alcuna parte dolore, la testa scarica di catarro e da fumi del cibo et da qualsivoglia umore; il corpo non sia gravato di cibo, né abbia appetito né di mangiare né di bere, né di purgarsi, né di qualsivoglia cosa; stia in luogo posato nella maniera piú comoda L'animo sia spogliato d'ogni minima passione o pensiero, non sia occupato né da mestizia o dolore o allegrezza o timore o speranza, non pensieri amorosi o di cure famigliari o di cose proprie o d'altri; non di memoria di cose passate o di oggetti presenti; ma essendosi accomodato il corpo come sopra, deve mettersi là, et scacciar dalla mente di mano in mano tutti i pensieri che gli cominciano a girar per la testa, et quando viene uno subito scacciarlo, et quando ne viene un altro, subito anco lui scacciare insino che non ne'venendo piú, non si pensi a niente al tutto, e che si resta del tutto insensibile interiormente et esteriormente, et diventi immobile come se fussi una pianta o una pietra naturale ».

questo, è un metodo in parte differente dall'altro accennato, trattandosi non di lasciar correre il pensiero finché si esaurisca, bensí di eliminarne via via le formazioni. Specie nel primo caso, è essenziale la capacità di quel « tener fermo senza contatto », cui ha alluso «jagla ». Altrimenti o il pensiero sfugge, ovvero si cade in uno stato di sonnolenza, di semi ípnosi. Non un oscuramento, ma un crescente senso di calma illuminazione subentra invece, quando la pratica sia ben condotta.

ciao

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