Magiaonline
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Magiaonline

Esoterismo Magia Alchimia e Spiritualità


Non sei connesso Connettiti o registrati

L'Opera al Nero. Ancora sulla morte

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 1]

1L'Opera al Nero. Ancora sulla morte Empty L'Opera al Nero. Ancora sulla morte Mer Ago 11, 2010 8:12 pm

Eu


Ospite

La Morte… Ne si tace tanto e ne si parla ancora di più. Ho però la sensazione che questo parlare è un po’ idealizzante, un po’ poetico e molto teoretico. Sappiamo tutti che la Magia è una materia pratica, perché allora non ci mettiamo un attimo a fare un’analisi accurata per mettere in pratica la nostra morte?
Sia Ur, basandosi sulla scienza millenaria alchemica, sia recente Castaneda, sempre avente alle spalle la sapienza dei antichi toltechi, parlano della morte. Cosa intende don Juan dicendo che bisogna avere la morte da consigliera? Forse sbaglio ma secondo me la risposta è quasi banale. Vuole semplicemente dire che non abbiamo abbastanza tempo per poterlo perdere. Dobbiamo fare tutto ciò che c’è da fare SUBITO, senza rimandarlo, e non solo perché potrebbe non esserci il dopo. Si tratta di non fissare l’attenzione su tonal, divenire o Saturno se preferite. Finche rimane qualcosa da fare il nostro pensiero ci si aggirerà sempre intorno. Non riusciremo mai ad ottenere il silenzio interiore se non toglieremo la preoccupazione. Dobbiamo fare tutto in modo impeccabile per disfarsi del pensiero.
Non ci occorrono realmente gli esercizi tipo pensiero filosofico del quale avete parlato sul forum.
Credetemi “E’ dal regime del Fuoco che tutto dipende.”.
Alla fine la morte iniziatica alchemica non parla d’altro. Usa solo la simbolica diversa. Qua si parla dei fuochi magici che portano alla dissoluzione. Cosa sono e cosa fanno questi fuochi?
Sarò breve perché tutti sappiamo che il primo “Fuoco naturale” si riferisce al calore del sangue e del cuore, è un fuoco psico-fisico. Il secondo “Fuoco contro natura” viene detto che “ è natura che domina se stessa”. Parliamo della volontà. E’ la nostra volontà che ci permette di “ purificare il Mercurio”. Dall’unione del Fuoco dei Filosofi, cioè fuoco contro natura e del Fuoco naturale nasce il “Fuoco medio”, fuoco innaturale. “Questo fuoco innaturale è la causa della putrefazione e “morte del composto e della vera, perfetta soluzione filosofica””.
Una volta dissolto la pietra, liberato il Mercurio, avviene la morte seguita dalla resurrezione.
Cosa “lava” il fuoco filosofico? Perché l’ho paragonato con l’impeccabilità di don Juan? Sono già stato accusato del moralismo su questo forum. Ripeto ancora una volta, qua il moralismo non c’entra. Vorrei citare Kremmerz che dice: esser sani di corpo,senza appetiti o desideri, in pace con sé, con gli altri e con le cose d’intorno, rendersi padroni assoluti dell’involucro animale sì da farne un servo obbediente all’autorità psicodinamica che deve purificarsi da qualsiasi ostacolo, liberarsi da qualsiasi necessità. E ancora Eliphas Levi che avverte che si tratta di un esercizio di tutte le ore. Che bisogna farsi padrone assoluto di sé, saper vincere l’allettamento del piacere, la fame e il sonno, rendersi insensibile al successo come all’insuccesso. Alla fine la frase che ho letto da qualche parte ( forse nella Turba, non ricordo) la quale dice che le cose non sono buone perché ce le indica Dio ma che Dio ci indica le cose che sono buone.
Se vi sentite abbastanza liberi dalla ragione e siete convinti di poter trarre l’energia seguendo la via umida, fatelo pure! Ma se vi rimane un solo dubbio non rischiate di perdervi nella medianità. Seguite la via secca che chiede tante rinunce ma ci dona la dignità e da la sicurezza di ottenere l’obiettivo.
Mi scuso per le eventuali gaffe grammatiche sperando che il contenuto non verrà giudicando dalla forma. Smile

2L'Opera al Nero. Ancora sulla morte Empty Re: L'Opera al Nero. Ancora sulla morte Lun Ago 30, 2010 7:37 pm

Nic


Ospite

Ciao,
sono rimasto colpito dal tuo messaggio così pratico e diretto.
Vorrei solo aggiungere che portando avanti un certo stile di vita che hai ben descritto, ma anche facendo alcuni esercizi magici, ci si accorge ben presto che l'unica cosa che conta è l'energia.
Se ne hai a sufficienza puoi brillare di consapevolezza in un attimo, se non ne hai puoi solo fare l'errore di sforzarti Smile
Avere sempre la morte al proprio fianco, in questo senso, si riflette nell'accorgersi dove e come sprechiamo energia quotidianamente con lo scopo di poterla risparmiare.
Significa voltare lo sguardo nella direzione dell'energia, con una sobrietà che è totale, calma, equilibrata.
Emozioni avventate, continui sciami di pensieri, tutte le PREOCCUPAZIONI... non fanno altro che distogliere e frammentare l'attenzione. E l'attenzione è potere.
Prenderne consapevolezza è secondo me il primo vero passo.

A presto

Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Argomenti simili

-

» Sulla morte

Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.