come vento tra i fulmini

Se è vero che il mio "essere" è libero,
come puo’ esserlo il vento in mezzo ai fulmini?
Un passo avanti ed uno in dietro,
non importa cosa guardi
quando ti sbirci dentro…
Un piano che poggia sospeso tra un’epiteto e il mio distacco :
Eccoti li’…fatto di marea,
che raggiunge la riva
ognuna a modo suo:
Chi come una carezza sulla spiaggia
e chi come me,
come un’anda sullo scoglio .
Mi infrango ….
divento ciascuna di quelle gocce
per un attimo in aria
che poi atterrano ,
si asciugano e…
dov’è il mio petto teso?
Quando :
ne un passo avanti
ne un passo indietro,
potrebbe definire il luogo
in cui tra nebbia e brezza
i miei piedi non distinguono il suolo ??
Eccola…inaspettata mi deride
come se fosse un benvenuto,
mi invita a rizzare le orecchie,
sporgenti per attitudine o per natura,
verso cio’ che non posso sentire…
quiete!!!
Mi spoglio presto di quello che sono
perche’ da lontano qualcuno mi chiama,
temo sia il resto del mio corpo,
quanto puo’ essere rumoroso il proprio nome?!
Nudo fino a perdere la percezione di me stesso,
rapida mi bisbiglia un bacio e ancora un altro
e ritorno consapevole ,
ma senza tutto il resto…
Un tepore ancestrale mi riporta al primo contatto,
non m’importa sapere chi sono
perche’ l’identita’ equivale per peso alla sua ricerca!!!
Conosco di me solo la mia guancia,
irriconoscibile ora senza quelle redini tese allo sprono
di sforzi compiuti per farsi ricordare .
Confesso a quelle labbra
parole che senza questa calma
resterebbero inaccessibili…
anche se pur sempre
frammenti di me appesi come quadri su strapiombi,
espressioni che non mollano la presa :
volgari, tristi, sentimentali, folli, passionali , allegre, furibonde…
Quadri che vorrei baciare,
ma non conosco le mie labbra…
tele che ricordano guance morbidi e distese,
ed è fantastico non lo nego
questo spettacolo di propensioni
cio’ che sento pur mi è servito lo ammetto,
ma ora non mi appartiene..
percio’ nostalgico ne dubito
in quanto lottano,
per mettersi in mostra…
perche’ a tutti i costi mi vogliono appartenere?
Tu dal benvenuto sensibile,
tu che mi hai incitato a
disperdermi per ricompormi…
in vantaggio sul mio nome
mi invitasti a disfarmi del mio passato…
tu che hai reso le mie guance
tele che ad ogni bacio
prendon forma le diverse espressioni degli uomini…
semplicemente…
hai ragione mia dolce aguzzina:
Per poter essere sicuri
che siano state vissute le nostre vite,
ingombrante,
accogliamo gl’ingranaggi instancabili
di una mente talmente grande
da essere l’ombra sulle azioni di noi tutti,
questa testimone tanto ingegnosa
da convincerci che anche noi ne facciamo parte
anche se siamo sognatori
e lei è solo una protettrice ingorda!!!
Giunge al punto di assecondare le nostre visioni di liberta’ ,
quando teme di perdere il suo dominio ,
diventando cosi’ il consigliere delle nostre evasioni,
nostra complice fino alla fine…
ma con questo dubbio
che all’ultimo ci impone,
torniamo ad abbracciare il nostro nome:
Sapro’ di “essere” una volta oltre,
senza la mia mente…la mia testimone???
Forse il vento è libero xche’ non percepisce i fulmini…
forse ci riuscirei anch’io se rinunciassi alle mie guance ?!?!

Un abbraccio sincero a TUTTI