Questo è il mio primo post, un saluto a tutti!!
Mi ricollego ad un precedente post di Phoenix, "Sulla Morte" per introdurre ciò che voglio dire, in modo particolare all' asserzione secondo cui fin da piccoli, man a mano che impariamo meticolosamente la descrizione del mondo che ci viene impartita, ci costruiamo un nostro personaggio col quale viviamo e infine moriamo e che per crescere dobbiamo "distaccarci, allontanarci da esso" e il mezzo per farlo è pensare in modo molto crudo alla morte, davanti alla quale tutti siamo uguali, soltanto polvere. Anche Don Juan diceva che la chiave per intraprendere lo stile di vita del guerriero è capire che non c'è abbastanza tempo, che dobbiamo smetterla di crederci immortali..
Bene fin qui ci siamo tutti no?? almeno intellettualmente si dai.. il problema, almeno per me ma non solo certamente, sta in questa frase qui, di Ur penso.."Ogni nostro insegnamento diventa illusorio finchè non si tramuta in azione". Qui è l'essenza della dottrina magica secondo me!! le poche "sensazioni magiche" che ho provato finora sono avvenute perchè in qualche modo ho Agito, senza pensare, rimuginare.. mi sono slegato dalle abitudini, ho tolto un pò di importanza per un attimo.. ed ecco qua il gioco è fatto.. intuisci qualcosa, capisci che c'è qualcosa di diverso, di magico oltre al solito mondo e alle solite cose che abbiamo sempre visto.però poi si ritorna subito al solito mondo, basta poco.. la sensazione. l'intuizione se ne va e tutto ritorna come prima, solite abitudini, solite cose, solito mondo insomma...
dopo questo lungo ma necessario preambolo, voglio dirvi, non per autocommiserarmi bensì per condividere, una sensazione che ultimamente provo abbastanza spesso.. La sensazione di trovarmi dentro il personaggio, osservarlo di continuo, sapere di poterlo controllare, comandare, ma non fare nulla... stare fermo lasciarlo stare, lasciarlo fare o non fare, subirlo in un certo senso.. un senso di passività, di incapacità di agire a volte frustante.. Mi capita di pensare che sia un esercizio il fatto di osservarmi e che quindi ciò mi sia di aiuto, e infatti a volte lo è.. ma sento anche che spesso dovrei tradurre in Azione molte cose che osservo, che Vedo e che capisco quindi.. mi riferisco soprattutto alle piccole cose della vita quotidiana: re-azioni ad eventi, risposte mancate su cui capita di ripensare e tante altre piccole cose.. tutti piccoli Fatti Energetici (come spiega bene il post di Nic!) che si ripetono quasi ogni giorno, senza sosta e soprattutto quasi mai senza intervento da parte mia..
non sto leggendo la cosa da un punto di vista intellettuale/psicologico, poichè anche così si potrebbe fare volendo, alla pirandelliana, se qualcuno si ricorda un pò il pensiero di tale scrittore...sto parlando di Azione, Fuoco, Fatti Energetici continui, Tempo che in realtà non c'è...
Il Risveglio sta bussando alla porta e noi affaccendati in noiose e monotone abitudini non gli apriamo la nostra porta... Vale la pena di restare chiusi per sempre nel proprio Tonal?
Un saluto a tutti!!
Mi ricollego ad un precedente post di Phoenix, "Sulla Morte" per introdurre ciò che voglio dire, in modo particolare all' asserzione secondo cui fin da piccoli, man a mano che impariamo meticolosamente la descrizione del mondo che ci viene impartita, ci costruiamo un nostro personaggio col quale viviamo e infine moriamo e che per crescere dobbiamo "distaccarci, allontanarci da esso" e il mezzo per farlo è pensare in modo molto crudo alla morte, davanti alla quale tutti siamo uguali, soltanto polvere. Anche Don Juan diceva che la chiave per intraprendere lo stile di vita del guerriero è capire che non c'è abbastanza tempo, che dobbiamo smetterla di crederci immortali..
Bene fin qui ci siamo tutti no?? almeno intellettualmente si dai.. il problema, almeno per me ma non solo certamente, sta in questa frase qui, di Ur penso.."Ogni nostro insegnamento diventa illusorio finchè non si tramuta in azione". Qui è l'essenza della dottrina magica secondo me!! le poche "sensazioni magiche" che ho provato finora sono avvenute perchè in qualche modo ho Agito, senza pensare, rimuginare.. mi sono slegato dalle abitudini, ho tolto un pò di importanza per un attimo.. ed ecco qua il gioco è fatto.. intuisci qualcosa, capisci che c'è qualcosa di diverso, di magico oltre al solito mondo e alle solite cose che abbiamo sempre visto.però poi si ritorna subito al solito mondo, basta poco.. la sensazione. l'intuizione se ne va e tutto ritorna come prima, solite abitudini, solite cose, solito mondo insomma...
dopo questo lungo ma necessario preambolo, voglio dirvi, non per autocommiserarmi bensì per condividere, una sensazione che ultimamente provo abbastanza spesso.. La sensazione di trovarmi dentro il personaggio, osservarlo di continuo, sapere di poterlo controllare, comandare, ma non fare nulla... stare fermo lasciarlo stare, lasciarlo fare o non fare, subirlo in un certo senso.. un senso di passività, di incapacità di agire a volte frustante.. Mi capita di pensare che sia un esercizio il fatto di osservarmi e che quindi ciò mi sia di aiuto, e infatti a volte lo è.. ma sento anche che spesso dovrei tradurre in Azione molte cose che osservo, che Vedo e che capisco quindi.. mi riferisco soprattutto alle piccole cose della vita quotidiana: re-azioni ad eventi, risposte mancate su cui capita di ripensare e tante altre piccole cose.. tutti piccoli Fatti Energetici (come spiega bene il post di Nic!) che si ripetono quasi ogni giorno, senza sosta e soprattutto quasi mai senza intervento da parte mia..
non sto leggendo la cosa da un punto di vista intellettuale/psicologico, poichè anche così si potrebbe fare volendo, alla pirandelliana, se qualcuno si ricorda un pò il pensiero di tale scrittore...sto parlando di Azione, Fuoco, Fatti Energetici continui, Tempo che in realtà non c'è...
Il Risveglio sta bussando alla porta e noi affaccendati in noiose e monotone abitudini non gli apriamo la nostra porta... Vale la pena di restare chiusi per sempre nel proprio Tonal?
Un saluto a tutti!!