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Il centimetro cubo di possibilità

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1Il centimetro cubo di possibilità Empty Il centimetro cubo di possibilità Ven Nov 05, 2010 5:43 pm

m


Ospite

Ciao a tutti!!
Chi non si è mai interrogato sulla morte o eventi simili, che ad un primo giudizio sembrano molto ingiusti??
La mia influenza cattolica giovanile mi ha spesso portato a domandarmi perché questi accadono se siamo veramente sotto il controllo di un Dio buono e misericordioso…
Le risposte non mi hanno mai soddisfatto molto, ecco..
Mio padre, riferendosi alla morte di un ragazzo, mi disse che essa sarebbe stata un monito, una sorta di aiuto per altre persone e concluse che esiste qualcosa di intangibile (Dio?) che mette ordine negli eventi.. –come in economia, attivo e passivo hanno sempre lo stesso valore...J-
Ciò mi affascinò, ma mi parve un po’ forzato come ragionamento, non mi bastava...

Quest’estate una riflessione del genere è toccata a me: un mio coetaneo, amico di infanzia, è morto annegato mentre faceva un’immersione col padre e degli amici.. mi sono chiesto il perché di una tale ingiustizia e mi sono ricordato due precetti di Don Juan.
Lo stregone Jaqui diceva che tutti gli eventi che ci capitano sono provocati dal nostro potere personale, nulla più. Riportando questa asserzione all’evento che ho raccontato, mi è duro credere ciò… capite penso..
Allora mi è venuto in mente il centimetro cubo di possibilità che il potere offre talvolta al guerriero, e che questi può coglierlo oppure no, comportandosi come un normale uomo comune.
Ho riportato questo concetto alla morte.. deducendo che, nonostante lui fosse un bravo, felice ed amato ragazzo, essa aveva deciso di prenderlo e lo ha catturato proprio nel suo territorio, dove si sentiva più sicuro..
Spero di non avere frainteso il concetto..
Spero di trovare aiuto nel risolvere questo dubbio..
Un saluto, Max!!

2Il centimetro cubo di possibilità Empty Re: Il centimetro cubo di possibilità Ven Nov 05, 2010 9:04 pm

Phoenix


Ospite

Ciao MAx!

Chiunque voglia veramente addentrarsi nel mondo magico deve assolutamente liberarsi dell'idea "antropocentrica" di morte. Che intendo dire?

"Ho riportato questo concetto alla morte.. deducendo che, nonostante lui fosse un bravo, felice ed amato ragazzo, essa aveva deciso di prenderlo e lo ha catturato proprio nel suo territorio, dove si sentiva più sicuro.."

Tu parti del presupposto che un "bravo felice ed amato" ragazzo sia stato ingiustamente agguantato dalla perfida morte. Ma chi sei tu per dare un giudizio del genere? Di quel ragazzo conoscevi un "idea", qualche immagine legata ad una qualche emozione, qualche ricordo insomma, non importa se tanti o pochi, belli o brutti, intensi o meno intensi. Il punto è che il "bravo felice ed amato ragazzo" sono tue proiezioni, ed il fatto di vedere la morte come un cattivo predatore è un altra proiezione. Se tu stanotte sognassi in maniera molto vivida che un bravo ragazzo viene ingiustamente ucciso da un orco, una volta desto ti metteresti a fare lunghe riflessioni sull'ingiustizia della morte, oppure molto più semplicemente continueresti a fare quello che hai sempre fatto? Certamente la seconda opzione, poichè sai che era "soltanto un sogno", ovvero una tua proiezione.

Allo stesso modo in cui si da il giusto peso ad una proiezione onirica, si dovrebbe dare il giusto peso anche a QUESTA proiezione onirica che chiamiamo REALTA', poichè non vi è differenza alcuna. Mi rendo conto che sia difficile da accettare; anch'io che scrivo queste cose sono tutt'altro che libero dalla massiccia influenza che esercita questa proiezione onirica che chiamata realtà.
Eppure se non si comincia a lavorare su questo presupposto, ovvero ad esercitare un DISTACCO verso queste nostre proiezioni, ed a cominciare a vedere la morte come una forza impersonale che non guarda certo in faccia i nostri "buoni sentimenti" ed i nostri "buoni propositi", credo sia impensabile intraprendere un qualsiasi sentiero magico.

"Allora mi è venuto in mente il centimetro cubo di possibilità che il potere offre talvolta al guerriero, e che questi può coglierlo oppure no, comportandosi come un normale uomo comune.
Ho riportato questo concetto alla morte.. deducendo che, nonostante lui fosse un bravo, felice ed amato ragazzo, essa aveva deciso di prenderlo e lo ha catturato proprio nel suo territorio, dove si sentiva più sicuro.."

Sinceramente non ho capito il tuo ragionamento, di come la morte si collega al "centimetro cubo di possibilità" e soprattutto a quale conclusione arrivi. Eppure tra le righe mi sembra di intendere che tu sia andato a ricercare una "giustificazione" per una morte che ritieni assurda, ed in generale che tu ritenga la morte qualcosa di umanamente giustificabile nonostante tutto. Appellarsi a don juan senza cambiare ottica significa soltanto andare alla ricerca di una giustificazione diversa da quella che avevi da bambino o da quella che ti ha illustrato tuo padre, ma in questo modo rimani ancorato al punto di partenza. Cambi la vernice senza cambiare le fondamenta. Il problema è che se non si parte dal presupposto di smettere di vedere la morte con occhi troppo umani, si rimane vincolati a dei fantasmi a cui noi stessi abbiamo dato vita.
La morte spaventa tutti, la morte mette a durissima prova, su questo siamo tutti d'accordo. Il punto è smettere di fuggirla e di non calcolarla come si fa comunemente, poichè prima o poi va affrontata, e su questo non ci sono cazzi. Come è lecito prepararsi per una qualsiasi prova che ci capita nella vita, non è a maggior ragione lecito prepararsi per la prova più grande? Tra l'altro una prova che non possiamo sapere quando ci toccherà? Tra 40 anni, 20, 10, 5, 1, domani, adesso? Se si pensa che la morte sia semplicemente il dissolvimento del tutto ed allora tanto vale godere ciecamente finchè siamo in vita, oppure qualcosa che comunque ha un senso ed un merito, non credo sia possibile mutare il proprio essere!

Un abbraccio,

Phoenix

3Il centimetro cubo di possibilità Empty Re: Il centimetro cubo di possibilità Dom Nov 14, 2010 4:52 pm

Thelema


Ospite

Giusto l'altro giorno ho fatto un sogno molto particolare sulla morte. Sognavo di fare un incidente in macchina e avere un malore. Sentivo la "realtà" attorno a me svanire, dissolversi, fino a ritrovarmi in un buio nerissimo, completamente altro rispetto al sogno in cui avevo avuto l'incidente. Subito ho provato un terrore fortissimo, perché sapevo che mi sarebbe bastato aprire gli occhi per svegliarmi in un altro sogno, perdendo definitivamente quello precedente. Ero triste e spaventato davanti a quello che in realtà era un nuovo inizio, e io lo percepivo solamente come una fine.
Io non so cosa accadrà in quel momento, se ci si reincarni o se semplicemente si svanisca nell'indefinito dell'Aquila, come dice don Juan. Però so che non ha senso interrogarsi troppo su questo, perché si traduce in uno spostare l'attenzione al di là del momento presente, che è tutto ciò che abbiamo. Penso invece che la morte degli altri possa essere una scuola per tutti noi. Quando qualcuno muore siamo costretti ad abbandonare una parte di noi stessi, e sicuramente dovremo essere pronti ad abbandonare tutto di noi un giorno, sia che proseguiremo nel cammino della magia, sia che andremo incontro alla morte come la maggior parte degli uomini.

4Il centimetro cubo di possibilità Empty Re: Il centimetro cubo di possibilità Lun Nov 15, 2010 4:38 am

Maxx


Ospite

grazie per le risposte.. sono d'accordo con ciò che avete scritto e purtroppo non ha altro da aggiungere a riguardo senonchè il mio post iniziale è un chiarissimo esempio di un momento in cui, un pò turbato e in preda alle acque, ho tentato di spiegare la morte ... in modo razionale, ovvio- e con l'unica mia arma a disposizione, le parole..-ho addirittura tirato in ballo il centimetro cubo di possibilità, poichè la mia ragione vi si era aggrappata in quel momento, quindi l'ho allacciato alla riflessione anche se non c'entrava nulla...
Subito il giorno dopo l'ho riletto e ho sorriso... Very Happy
sono cose che capitano..
La mia conclusione a riguardo è che la magia non può essere un diversivo, un hobby, uno svago, ma dobbiamo sentirla dentro, continuamente..
parlarne, leggere libri.. va bene, benissimo, ma ciò che capiamo va in qualche modo Subito iniziato a mettere in pratica! altrimenti ha davvero poco senso
Ciao a tutti!

5Il centimetro cubo di possibilità Empty Re: Il centimetro cubo di possibilità Mar Nov 16, 2010 12:56 am

Nic


Ospite

Ciao Max!
Tranquillo ... non hai idea di quante cazzate ho scritto io in questo forum, ma ancor meno ne hai di quante continuo a scriverne! Laughing

Vorrei solo dire due parole su questo benedetto centimetro cubo.
Uno la può vedere in diversi modi... ma sempre, continuamente, ci sono solo due modi di comportarsi: uno è quello dell'uomo comune, uno è quello del guerriero. In un modo sprechi energia (soprattutto pensando, ma anche emozioni), con l'altro la risparmi.
Detta in termini meno grotteschi, evitando di correre il rischio di sentirci chissà chi, potremmo più semplicemente dire che in ogni situazione della vita possiamo comportarci in due modi: in un modo siamo nel tempo (passato o futuro) e siamo inconsapevolmente imprigionati nell'idenditificazione con pensieri ed emozioni (io penso questo, io sono arrabbaito, io sono triste ecc.), nell'altro modo siamo nell'adesso (io sono).

Questa possibilità secondo me, è il centimetro cubo. In ogni situazione, meglio ancora se tragica, se colpisce alcuni tasti deboli, abbiamo la possibilità di Essere nell'Adesso. Ci sono sempre infinite preoccupazioni, km e km, ma l'adesso è solo adesso. In un cm.
E non è possibile essere un po' nell'adesso e un po' nel tempo, con gradualità.
O sei nell'adesso o non ci sei, semplice no?

A presto
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